“Salvati tu, che hai un sogno” è il titolo del libro che racconta l’incredibile calvario del giovane calciatore della Nuova Guinea Cherif Karamoko, ma è soprattutto la frase che suo fratello, prima di morire inghiottito dalle onde del mar Mediterraneo, gli ha gridato, lanciandogli un giubbotto di salvataggio che gli ha permesso di restare a galla fino all’arrivo dei soccorsi. Una storia davvero straziante, fatta di terrore, sacrificio, speranza, umanità e amore. Un gesto che l’amministrazione comunale ha deciso di fare proprio e di elevare a modello. Così, durante l’incontro con Cherif, andato in scena ieri pomeriggio al parco dei Frassini, il sindaco Nico Giberti ha annunciato la volontà di dedicare la scuola di italiano per adulti stranieri, da poco ristrutturata e inaugurata, alla memoria di Mory Karamoko, fratello del giovane calciatore. […]
La scuola di italiano di Albinea intitolata a Mory Karamoko, che sacrificò la sua vita in mare per permettere al fratello Cherif di realizzare il suo sogno in Italia
