A partire dal IV secolo a.C. si espande su tutta la penisola il dominio romano.
La conquista della regione Emilia Romagna si compie nel III secolo a.C. con la realizzazione della strada consolare Emilia e la nascita delle principali città capoluogo.
Il territorio albinetano durante il periodo romano era caratterizzato da una vivace economia, la cui risorsa principale era costituita dall’agricoltura e dall’allevamento, ma anche da attività produttive e commerciali, favorite da una rete stradale capillare. Oltre alla trasformazione dei prodotti agricoli (vino e olio) è da ricordare la fabbricazione dei laterizi e una peculiarità offerta dal naturale affioramento della roccia di gesso nella collina, sfruttata per estrarre blocchi da costruzione
Numerose sono le tracce di insediamenti dislocati in prossimità di antiche percorrenze viarie, si tratta di piccole fattorie agricole e alcune grandi ville rustiche associate a fornaci per la cottura di vasellame e laterizi.
Le villae rustichae furono spogliate per recuperare materiale da reimpiegare in nuove costruzioni, tanto che i muri si sono conservati solo a livello di fondazione.
I materiali che si rinvengono più di frequente sono residui di laterizi quali mattoni sesquipedali, pavimenti in mattonelle fittili di vario tipo: esagonali, romboidali, rettangolari e in alcuni casi i più pregiati pavimenti decorati a mosaico. Gli oggetti sono rappresentati da ceramica da mensa, lucerne, oggetti d’uso vari in metallo e monete.