Un dizionario con la copertina intatta e le pagine ingiallite dal tempo. Per tanto tempo è rimasto nello zaino di un soldato poi, alla sua morte, la famiglia ha riavuto alcuni dei suoi effetti personali, tra cui quel piccolo libro. Era uno dei pochi ricordi che moglie e figli avevano del padre che era stato inviato in guerra in Italia, e in particolare ad Albinea. Qualche tempo fa la famiglia decise di regalare il dizionario al sindaco del distretto di Berlino in cui il soldato era nato e viveva. Quest’anno il borgomastro, nel suo consueto viaggio ad Albinea per ricordare il fatto d’Armi di Villa Rossi e Villa Calvi, lo ha donato al sindaco Nico Giberti che ha scelto un luogo particolare in cui collocarlo. A breve il libricino sarà infatti conservato nel museo più piccolo del mondo “Storie che pesano”, nato accanto a piazza Cavicchioni (nell’ex pesa comunale) nel maggio scorso per conservare reperti della storia locala, in particolare di quella delle due Guerre Mondiali.
Il soldato in questione si chiamava Hans Schmidt, era un ufficiale della Luftwaffe addetto alle comunicazioni di stanza a Villa Rossi e Villa Calvi di Botteghe, nel quartier generale della V° Sezione del comando generale tedesco. Situato in tre edifici separati, il comando era uno dei luoghi più strategici del Nord Italia e comprendeva un ufficio cartografico, una sede per gli ufficiali superiori della Wehrmacht, un centralino telefonico dotato di cavo per il collegamento diretto con Berlino e per questo fortemente presidiato. Schmidt aveva scelto di ribellarsi alla follia nazista e decise, insieme ad altri 4 commilitoni, di prendere contatto con i partigiani italiani per passare loro informazioni utili a un futuro attacco. Per una coincidenza sfortunata però, la notte tra il 25 e il 26 agosto del 1944, fu scoperto dai soldati tedeschi e ucciso insieme al gruppo a lui fedele.
Il drappello di ribelli rientra a pieno titolo tra coloro che sono definiti i “Partigiani della Wehrmacht” e ogni anno l’amministrazione di Albinea li ricorda deponendo un mazzo di rose rosse di fronte al monumento che si trova in piazza a Botteghe.
Schmidt è anche la ragione del gemellaggio che lega, da 25 anni, Albinea al distretto berlinese di Treptow-Kopenick e che ha permesso al comune collinare di avere, unica amministrazione in Italia, una porzione del muro di Berlino, che si trova attualmente di fronte alla scuola elementare di via Caduti per la Libertà.
Ecco allora che il cimelio donato dal sindaco di Treptow-Kopenick, Oliver Igel, assume un valore molto importante per la comunità di Albinea, sia come reperto storico, che per il messaggio che lo stesso Schmidt ci ha lasciato con la sua scelta di aiutare chi combatteva per la democrazia.
Il vocabolario è di Tedesco-Francese, perché prima di partire per l’Italia Hans non era riuscito a trovare un dizionario Tedesco-Italiano. E’ ben conservato e farà parte dell’allestimento del piccolo museo di Albinea che sarà allestito in vista del 25 agosto, con materiali che rievocheranno la memoria dei 5 soldati tedeschi che “dissero no a Hitler”.