Nel xv secolo, conseguentemente alle mutate funzioni difensive della struttura castellana, il borgo rupestre cadde in abbandono e l’area fu utilizzata come discarica – butto – per gli edifici posti sulla sommità del colle divenuti ormai residenza signorile.
E’ quindi scavando tra i fabbricati in rovina e la roccia gessosa, caduta a causa del processo di rimodellamento morfologico della rupe, si sono trovati i reperti archeologici che testimoniano la vita quotidiana che si svolgeva nella rocca del castello dal XV° al XVIII° secolo.
- Ceramica per vasellame da cucina, da mensa e da parata (pentole, tegami, albarelli, ciotole, catini, piatti, brocche, ecc..).
- Vetro per bicchieri, bottiglie, ampolle, fiale ecc.
- Osso lavorato per ottenere impugnature di oggetti in metallo, pettini, bottoni ed altri piccoli oggetti si sono conservate anche le ossa degli animali quali resti dei pasti.
- Pietra per mortai, pesi, macine ecc.
- Metallo per strumenti appartenenti alle attività lavorative, alla cerchia domestica, alla sfera privata quali ornamenti e componenti dell’abbigliamento, oggetti di culto, armi ecc. Si segnala per importanza e rarità del reperto il rinvenimento di un esemplare di meridiana da viaggio del XIV° secolo.
Particolarmente numerose sono le monete, coniate nelle Zecche di varie città, alcune straniere, che documentano le relazioni fra Borzano e questi centri. Interessante e anche la presenza di lingottini, oltre a scarti di lavorazione e tondelli metallici, elementi che fanno supporre che anche in questo castello esistesse una zecca clandestina.
N.B. In occasione delle visite guidate è possibile prendere visione dei materiali in esposizione e del laboratorio nel quale si effettua la ricomposizione e il restauro delle migliaia di frammenti recuperati.