Venerdì 18 maggio, alle 18.30, “Il talento delle astiste reggiane nell’arte” in sala civica

Venerdì 19 maggio ad Albinea verrà presentato il volume “Il talento delle artiste reggiane, dal Rinascimento al Duemila” (Corsiero editore) all’interno della rassegna “Primavera di donne”.

L’appuntamento sarà alle ore 18.30 nella sala civica di via Morandi 9. Sarà presente l’autrice, Rossana Maseroli Bertolotti. Con lei Nadia Rosati, artista, e Sandro Parmiggiani, esperto d’arte

Il seme del progetto di effettuare una ricognizione sulle donne artiste della nostra terra fu piantato più di vent’anni fa, nella seconda metà degli anni Novanta, in una cena cui parteciparono, tra gli altri, i tre autori (Rossana Maseroli Bertolotti, Renzo Barazzoni, Alfredo Gianolio), Sergio Masini e Ugo Bellocchi, attorno alla tavola imbandita nella casa di Nadia Rosati, che negli anni, e fino all’ultima fase, avrebbe svolto il ruolo di segretaria di redazione, di paziente vigilatrice per preservare una tela che talvolta s’andava sfrangiando o addirittura lacerando.

Fu Gianolio, immediatamente sostenuto da Masini, a lanciare l’idea di scrivere sulle donne artiste nella secolare storia di Reggio. Presto si delineò il drappello che avrebbe affrontato la temeraria missione: Rossana Maseroli, abituata a frequentare l’Archivio di Stato, si sarebbe occupata delle artiste dei secoli lontani; Renzo Barazzoni si sarebbe immerso in quelle dell’Ottocento; Alfredo Gianolio si sarebbe inoltrato nella giungla delle artiste contemporanee.

Ciascuno dei tre iniziò a lavorare, con i propri tempi, dettati dagli impegni professionali e familiari; intanto si continuarono a incontrare per pranzi e cene in case private, alle Feste dei partiti della sinistra, e in incursioni a Guastalla, da Arnaldo Bartoli. Del gruppo di questi particolari clerici vagantes facevano stabilmente parte, oltre alle persone già citate, Ulisse Giglioli, Athos Porta e Alessandro Carri. Barazzoni forse fu il più solerte nell’affrontare il compito affidatogli; Rossana Maseroli e Alfredo Gianolio iniziarono a scrivere, e poi s’arrestarono per quattro o cinque anni. Fu Nadia Rosati a sollecitare i tre affinché riprendessero il lavoro interrotto. Anche Gianolio tornò a immergersi nelle schede che aveva abbandonato, fino ad allora affidate a una cartella piena di fogli, che fu “messa in bella” da Maseroli e da Rosati.

Gianolio dedicò l’ultimo anno della sua vita (scomparirà nel 2018) a completare furiosamente la stesura dei commenti sulle artiste contemporanee: ogni sabato mattina, per più di un anno, Rossana e Nadia si recarono a casa sua, per coordinare quel che restava da svolgere e farsi consegnare i frutti del lavoro della settimana. La scheda finale fu consegnata a Rossana e Nadia da Alfredo l’ultimo sabato mattina in cui i tre s’incontrano: lui morirà il mercoledì successivo, 12 febbraio 2018. I suoi amici Renzo Barazzoni e Sergio Masini se ne erano andati quattro anni prima, nel 2014.

Non è affatto casuale che l’idea che ha generato questo libro sia nata in un determinato momento storico, quando la cultura del femminismo, contro la marginalizzazione del ruolo delle donne e per la valorizzazione delle loro competenze e sensibilità, si era andata diffondendo e radicando. Né è occasionale che sia proprio all’interno di quel gruppo di amici, riuniti attorno a una tavola imbandita, che la proposta sia germinata e cresciuta. Idee e suggestioni sulla condizione e sulle possibilità negate alle donne s’erano andate diffondendo nei due decenni precedenti, coinvolgendo chi, al di là dell’appartenenza a uno schieramento politico-sociale o a una fede religiosa, era disposto a farsi interrogare nella propria interiorità e nelle proprie convinzioni. Tra gli anni Settanta e i primi anni Ottanta il vento nuovo che agitava la discussione sul ruolo delle donne s’approfondì e si sviluppa, coinvolgendo anche la questione della presenza femminile nell’arte.