Sabato 4 ottobre l’incontro in sala del Consiglio dal titolo “Alex Langer facilitatore di paci, maestro di nonviolenza”

Si intitola “Alex Langer facilitatore di paci, maestro di nonviolenza” l’incontro che si terrà sabato 4 ottobre, nella sala del Consiglio comunale di Albinea, alle ore 17.

L’evento è promosso dal Comune, dal Movimento Nonviolento, dal Comitato Pace, Gemellaggio e Cooperazione internazionale e da Istarion.

Si tratterà di un dialogo che verrà aperto dall’intervento della sindaca Roberta Ibattici, ex cooperante nei Balcani, e che vedrà coinvolti il presidente del Movimento Nonviolento Mao Valpiana, il presidente del Consorzio italiano di Solidarietà Gianfranco Schiavone e che sarà moderato da Camillo Garlappi del Movimento Nonviolento.

Alexander Langer (Vipiteno 1946 – Firenze 1995) è stato un politico, saggista, giornalista ambientalista e pacifista italiano. Di formazione cattolico-sociale, esponente poi dell’organizzazione comunista Lotta Continua, ne diresse anche l’omonimo quotidiano. Fu tra i fondatori del partito dei Verdi italiani e uno dei leader del movimento verde europeo. È stato promotore di numerosissime iniziative per la pace, la convivenza, i diritti umani, contro la manipolazione genetica e per la difesa dell’ambiente. Nel 1989 fu eletto per la prima volta al Parlamento europeo e divenne il primo presidente del gruppo parlamentare dei Verdi.

Langer dedicò negli ultimi anni della sua vita un particolare impegno alle ragioni della pace nei territori dell’ex-Jugoslavia, segnati dalla guerra. Per far cessare il conflitto propose l’intervento della comunità internazionale tramite una forza dell’Onu. Visitò diverse volte i territori bosniaci e il Kosovo. Nel 1994 egli introdusse per la prima volta al Parlamento Europeo l’idea di costituire un Corpo Civile di Pace Europeo per gestire, trasformare, prevenire i conflitti senza l’uso della violenza o delle armi.

Le principali tematiche al centro della sua attenzione intellettuale e del suo agire politico furono la situazione dell’Alto Adige e in particolare il rapporto tra le diverse comunità linguistiche (noto fu il suo rifiuto, come germanofono altoatesino, di identificarsi politicamente con un’etnia, nonché la sua opposizione all’etnonazionalismo); le problematiche internazionali, come il rapporto tra nord e sud del mondo, la situazione dei paesi dell’Europa dell’est e i problemi di convivenza nelle aree di crisi; gli interrogativi sul senso e la dinamica dell’integrazione europea; la lotta contro la guerra e in favore della conciliazione.