La storia riparte con l’apertura della chiesetta di San Giovanni al castello

In tanti ieri pomeriggi hanno partecipato all’inaugurazione della piccola e bellissima chiesetta di San Giovanni Battista, accanto al castello di Borzano, restituita alla comunità dopo un minuzioso intervento di recupero e consolidamento. Le opere sono state possibili grazie a fondi Pnrr e del Comune con i quali è stata rifatta la copertura e sono state realizzate delle sottofondazioni e dei rinforzi consolidanti dei muri.

La festa per la riapertura ai fedeli è iniziata alle ore 18.30. Erano presenti, oltre alla sindaca Roberta Ibattici, gli assessori Leonardo Napoli e Mirella Rossi, il parroco di Albinea don Pietro Paterlini, gli architetti e gli ingegneri che hanno seguito i lavori, un rappresentante della Diocesi di Reggio Emilia e soprattutto tanti borzanesi, entusiasti del risultato del cantiere, che sono giunti sul posto in gruppo dopo una camminata.

Dopo l’esibizione del Quartetto d’archi “Sivis della scuola di Musica Risonanze, negli interventi che si sono susseguiti, oltre ai doverosi ringraziamenti, sono state messe in evidenza sia l’importanza del dialogo proficuo tra amministrazione e parrocchia, sia dell’avere sul posto gruppi di cittadini così attivi e legati al territorio in cui vivono.

Al termine è stata celebrata una messa nella piazzetta di fronte alla chiesa.

Hanno collaborato alla riuscita della giornata diversi gruppi di preziosissimi volontari: Amici del Cea, Protezione Civile Albinea, Gruppo Archeologico albinetano, Croce Verde e Pro Loco Albinea.

“La presenza di tante persone all’inaugurazione testimonia quando la nostra comunità sia legata a questo luogo, che sorge nell’area recentemente dichiarata patrimonio mondiale dall’Unesco – Spiega Napoli – Il successo è dettato sicuramente dal lavoro di squadra svolto in questi mesi, grazie alla collaborazione fra comune, parrocchia e i tantissimi volontari, a cui va il mio più sentito ringraziamento”.

I lavori, commissionati dalla parrocchia, hanno avuto un importo complessivo di 150mila euro, finanziati per 120mila tramite fondi Pnrr e 30.000 euro tramite contributo del comune di Albinea. Alla cifra si sono aggiunti anche 7mila euro di contributo della Fondazione Manodori.

L’edificio, dopo anni di chiusura a causa delle sue condizioni, potrà ora essere riaperto al pubblico e restituito alla comunità per la celebrazione delle funzioni religione in determinate occasioni e per visite dedicate.

La tradizione della Messa nel giorno di San Giovanni alla chiesa del castello ha origini molto antiche: nel 1600, quando è stata edificata la nuova chiesa nel centro di Borzano, fu decretato che quella particolare funzione dovesse essere mantenuta nella chiesa di San Giovanni al castello.

L’ORATORIO DI SAN GIOVANNI BATTISTA

L’oratorio di San Giovanni Battista si trova sulla rupe gessosa a Borzano, su cui sono presenti anche i resti del castello dei conti Manfredi. Il luogo è particolarmente suggestivo da un punto di vista naturalistico per gli aspetti botanici che faunistici ed è caratterizzato geologicamente da un affioramento di roccia gessosa, tecnicamente denominata “rocce evaporitiche” che per la loro peculiarità e straordinario valore sono entrate a far parte, dalla fine del 2023, dei siti Unesco Patrimonio dell’Umanità.

L’edificio di culto e l’antistante sagrato sono di proprietà della parrocchia di Borzano. Da un punto di vista archeologico e storico questo edificio rappresenta uno scrigno il cui contenuto è stato soltanto in parte studiato e indagato. Non si conosce la sua origine e solo nel 1229, in un regesto vescovile (Saccani 1926 p. 19), compaiono i nomi dei primi due preti, Borello e Burchio da Borzano rappresentanti della chiesa .

L’AREA SEPOLCRALE

Il Gruppo archeologico albinetano ha effettuato scavi, sia all’interno che all’esterno della chiesa, per documentare il sepolcreto esistente. Le più antiche e particolari tombe, di tradizione orientale, contenevano sepolture datate al VII – VIII secolo, scavate accuratamente nella roccia gessosa, alla profondità di circa 30-40 cm. e caratterizzate dalla forma trapezoidale con rastremazione in senso longitudinale e il cosìdetto “alveolo cefalico” rotondo o quadrato per contenere la testa del defunto.
Tombe di questo tipo si trovano soltanto in siti rupestri e sono rare in Italia settentrionale. Il caso di Borzano è finora il secondo in Italia per numero di tombe che sono 23 di forma antropomorfa. In assenza di corredo è stato possibile datare i reperti ossei radiometricamente (R14).

(Servizio fotografico di Avio Bolondi)