Inaugurata la scultura di Achille donata dall’artista Paolo Domenichini e collocata di fronte alla biblioteca

E’ stata inaugurata questa mattina, alla presenza del sindaco Nico Giberti e dell’architetto e scultore Paolo Domenichini, la “Scelta di Achille”, opera che lo stesso Domenichini ha donato al Comune e che è stata collocata di fronte alla biblioteca Pablo Neruda. La Giunta Comunale ha deliberato l’accettazione della donazione.

La scultura rappresenta Achille, leggendario eroe della mitologia greca, protagonista della guerra di Troia e dell’Iliade di Omero.

L’artista lo ritrae, come ci suggerisce anche la frase riportata ai piedi della scultura “una lunga e anonima vita per esser poi dimenticato, o una breve e gloriosa per una memoria eterna?“, nel momento in cui si trova di fronte ad una scelta cruciale e deve decidere se tornare in battaglia.

Achille, come ogni altro giovane che parte per la guerra, riceve le raccomandazioni dei genitori: quella del padre Peleo, che lo invita a non essere troppo orgoglioso e a restare fuori dalle contese, e quella della madre Teti, la quale gli prospetta due differenti destini, una vita breve, ma una gloria eterna, oppure una lunga vita senza fama e onori. Achille sceglierà di partecipare a quella guerra e vi perderà la vita, ottenendo la gloria eterna.

Quest’opera, magistralmente realizzata da Domenichini scolpendo il legno di quercia, accoglie gli utenti della biblioteca con l’eco dei poemi omerici e invita a riflettere sul valore del libero arbitrio e sulla possibilità che ognuno di noi ha nell’operare una scelta, anche di fronte ad un destino che pare ineluttabile.  Achille ha scelto di combattere, di affrontare la propria sorte e di seguirla fino in fondo. L’eroe compie il suo destino e discende nell’Ade venendo ricordato da tutti come un guerriero e un eroe.

Paolo Domenichini, architetto e scultore di Montericco, nasce nel 1950. Il suo percorso artistico comincia prestissimo per un’innata necessità di elaborare la realtà attraverso il disegno, nella dimensione pittorica, ma già verso i 30 anni di età l’avverte come limitata dalla bidimensionalità e scarsa matericità. L’incontro con le opere di artisti importanti, quali Henry Moore, porta a privilegiare la scultura come forma espressiva perfetta. Nella sua carriera Domenichini ha lavorato su materiali quali la pietra, il marmo e il legno, nel tentativo di liberare la forma dalla materia che l’avvolge e trovando il punto di incontro fra arte e artigianato. Da tempo, il legno è la scelta privilegiata perché, pur con il limite delle dimensioni dei tronchi, è un materiale non inerte, risultato di una crescita viva e in costante divenire, a testimonianza di come il tempo cambia le cose e le persone.

“Siamo molto grati a Domenichini per aver pensato a noi e averci donato quest’opera così grande e suggestiva – ha detto il sindaco Giberti – Per noi la scelta di questo nostro concittadino rappresenta un riconoscimento al prezioso lavoro che ogni giorno porta avanti la nostra biblioteca. La sua collocazione di fronte all’ingresso valorizza ancor di più la facciata e fa sì che l’opera possa essere vista e apprezzata dai tanti utenti della biblioteca”.

“Quest’opera è nata innanzitutto perché avevo a disposizione due grandi querce – spiega l’artista – ne ho ricavato due statue. Una si chiama “Itaca” e l’ho donata al Core di Reggio, questa l’ho realizzata pensando ai miei studenti e per questo ho chiesto fosse posizionata di fronte alla biblioteca”.