Sono state 150 le persone che sabato 8 ottobre si sono date appuntamento ad Albinea e hanno percorso i quartieri del paese per ribadire due concetti molto importanti: “abbiamo bisogno di pace” e “dobbiamo rispettare l’ambiente e impostare uno sviluppo sostenibile”.
Le terza edizione del “Cammino per la pace”, organizzato dall’assessorato medesimo e dal Comitato
Gemellaggi Pace e Cooperazione Internazionale, ha riscosso un grande successo.
Famiglie e bambini, con bandiere colorate e striscioni, hanno percorso i 7 chilometri del percorso portando nei vari luoghi i messaggi realizzati dai bambini e bambine delle scuole dell’Infanzia e dell’Istituto Comprensivo di Albinea e Borzano.
La conclusione è stata in piazza Cavicchioni.
“Diventare attivisti di pace e sostenibilità ambientale è sempre più urgente – Ha detto l’assessore Mirella Rossi – Questi sono tempi in cui gli adulti dovranno adoperarsi, in prima persona, con azioni efficaci e in cui i giovani dovranno approfondire i temi per essere competenti interlocutori del domani. Qui diamo voce ai pensieri che l’”officina albinetana” – ha spiegato Rossi – ha portato alla ribalta in vari ambiti: dalla famiglia, alla scuola, passando per il volontariato, la parrocchia, lo scoutismo, il mondo del lavoro e dell’amministrazione pubblica. Diamo voce alla necessità – ha concluso l’assessore – di essere custodi del creato e della democrazia, ricordando sempre di porre al centro della comunità l’accoglienza, il rispetto delle diversità, la gentilezza e l’ascolto”.
In conclusione dell’iniziativa gli allievi della scuola di musica e teatro Risonanze hanno cantato un inno alla pace firmato da Gianni Rodari.
La camminata rientra nel progetto “CANTIERI DI PACE 2022/2023. PER UNA GIUSTIZIA SOCIALE E AMBIENTALE” ed è stata promossa dal Comune di Albinea, dal Distretto di Treptow Kopenick, dal Comitato Gemellaggi, Pace e Cooperazione Internazionale di Albinea, da ANPI Albinea, dal CEAS Rete Reggiana sede di Albinea, dalla Pro Loco e sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna azioni Agenda 2030.
(Le immagini sono di Avio Bolondi, che ringraziamo)