Emozione e commozione alla piantumazione del Melograno in memoria del piccolo Davide Ciuffreda

Con una cerimonia emozionante e commovente è stato piantumato, questa mattina, al parco dei Frassini, il melograno in memoria del piccolo Davide Ciuffreda: il bambino di 10 anni scomparso nel gennaio 2018 in un tragico incidente stradale a Viterbo.

All’iniziativa erano presenti i genitori Antonella e Michele, gli amici della famiglia, i compagni di classe del bambino, la giunta comunale di Albinea e tanti cittadini che, in questo anno, sono stati vicini ai Ciuffreda.

Il sindaco Nico Giberti ha letto la poesia “Voglio esser melograno”, realizzata da Ilde Rosati, nonna di Davide e scrittrice. Componimento che è stato poi fissato sui rami dell’albero. Di fronte ad esso è stata inserita, nel terreno, una targa in corten a forma di riccio, recante la scritta “L’albero di Davide” e la frase “L’amico ama in ogni tempo”, tratta da un passaggio biblico dei Proverbi 17, 17.

La messa dimora del melograno è stata accompagnata dalle canzoni del coro degli amici della famiglia Ciuffreda. A riempire le radici di terra ci hanno pensato, badili alla mano, i piccoli compagni di classe di Davide.

Le parole del padre Michele

L’AMICO AMA IN OGNI TEMPO

L’amico ama in ogni tempo, è nato per essere un fratello nella sventura (Pro. 17:17)

Ciao Daddi,
Abbiamo voluto dedicarti questo verso della Bibbia che rispecchia come eri tu.
Amavi avere tanti amici, andavi sempre volentieri in mezzo ai bimbi. Eri dolcissimo, sensibile, con pensieri profondi, aiutavi sempre gli altri ad entrare nel gruppo e ad integrarsi. Ti chiamavano “il consolatore” perché consolavi gli amici che avevano bisogno e che erano tristi. Mi ricordo a teatro, eri sul palco per le prove dello spettacolo, quando ad un tratto il tuo sguardo si è rivolto su un ragazzo che doveva provare a recitare, ma era solo timidamente seduto in platea. Tu dal palco sei sceso andando verso di lui.
Dopo avergli chiesto il suo nome, hai gridato agli altri sul palco: “ehi ragazzi, qui c’è Luca, aiutiamolo a salire sul palco per recitare”. La tua gioia era contagiosa e alla fine eravate tutti sul palco. Avevi tanti amici, ma soprattutto avevi un “Amico Speciale”. Lo avevi conosciuto e ti ha accompagnato per tutta la vita. Adesso ti sta vicino in quel posto bellissimo, come dicevi sempre prima di lasciarci: “vi devo salutare perché devo andare in un posto bellissimo e non vedo l’ora di andarci” e lo dicevi a tutti. Questo amico speciale si chiama Gesù. Lo hai conosciuto da piccolo con il teatrino che facevamo sempre insieme a te, e ti piaceva tanto. Ti piaceva inventare storie, leggere la vita di Gesù e le sue parabole, lo avevi accettato nel tuo cuore, con semplicità e naturalezza. Spesso pregavi con parole toccanti che andavano dritte al cuore.
Siamo contenti che tu abbia conosciuto Gesù da cui hai imparato tanto. Con il suo insegnamento hai imparato ad amare le persone e a pregare.
Hai insegnato tanto anche a noi.

Quella fede che oggi ci dà la forza di andare avanti, sapendo che non ti abbiamo perso e che un giorno, quando il Signore vorrà, ci rivedremo in quel posto bellissimo come dicevi tu, per l’eternità, recuperando tutti i baci e abbracci.

Gesù disse: “Io sono la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.” (GV. 14:6)

Ciao Daddi da Mamma e Papà, a presto in quel posto bellissimo.

Il ricordo di mamma Antonella

Saluto a Davide

Grazie di cuore a tutti voi che avete deciso di dedicare del tempo per questo evento a partire dal sindaco, lo staff della biblioteca, i genitori, gli amici di Davide, il coro e tutti coloro che hanno amato Davide.

Davide amava avere amici, amava il creato, la natura, amava lo sport, era un bambino senza malizia, molto sensibile e generoso. Si dispiaceva quando vedeva una persona sola o in difficoltà e cercava sempre di essere di aiuto. Era un bambino speciale, sono grata a Dio di avermelo donato.

Oggi vorrei raccontare un breve episodio, un pezzetto della vita di Davide:

Una sera di ottobre del 2017, eravamo in casa come famiglia e guardavamo un film tratto da una storia veramente accaduta. Il film inizia con una scena drammatica: una bimba di 10 anni a causa di un incidente, per il grave trauma subito, non ce la fa.

Davide, emozionato, mi chiese conferma di cosa fosse successo alla bambina e se fosse andata in cielo. Io gli confermai che i credenti non si dicono mai addio, e gli feci un esempio, che un giorno, anche noi quando saremo morti, ci saremo incontrati in cielo alla presenza di Dio, quindi vivi per l’eternità, e che la morte non doveva farci paura, perché anche in quel momento Dio ci avrebbe soccorso. La morte è una fase della vita.

Davide trovò visibilmente ristoro a questa ennesima conferma sulla vita eterna.

Questo mi portò indietro nel tempo, mi ricordai quando da giovane iniziai lavorare e ad assistere pazienti terminali. Mi chiedevo dove e cosa ci fosse dopo la morte, avevo paura di morire, non trovavo risposte fino a che nella mia ricerca, leggendo il vangelo di Giov. 3:16 lessi:

POICHE’ DIO HA TANTO AMATO IL MONDO CHE HA DATO IL SUO UNIGENITO FIGLIO, AFFINCHE’ CHIUNQUE CREDE IN LUI, NON PERISCA, MA ABBIA VITA ETERNA.

Oggi più che mai questo versetto mi dà speranza, pace, gioia, ristoro, fiducia che Dio esiste e che un giorno come avevo detto anche al mio Davide ci rincontreremo e per l’eternità saremo sempre insieme.

Davide parlando con Ilaria disse che andava in un posto bellissimo, ora insieme a lui ci sono tutti i bambini che hanno avuto poco tempo da trascorrere qui, su questa terra. In quel luogo bellissimo non c’è invidia, cattiveria, non c’è dolore, non ci sono bulli ed un giorno chi avrà creduto in Gesù avrà il diritto di esserci.

La poesia della nonna Ilde Rosati

VOGLIO ESSER MELOGRANO

Non bosso dal legno duro
E dal profumo dolciastro
Non tiglio dal portamento altero
E profumo inebriante;
non castagno dal tannino acre
e frutti pungenti.
Neppure acacia
Dai fiori a grappolo
E spine traditrici
Né il sambuco delle bacche
Nere per l’inchiostro.
Voglio essere frutto:
avere pomi rossi
variegati di giallo.
Voglio essere melograno
E contenere nel mio frutto
Tanti chicchi succosi.
Rivedere i miei amici
Con mani appiccicose
Assaporarli uno ad uno
E le loro guance colorarsi
Dal succo di porpora.
Saremmo ancora tutti insieme
E potremmo sorridere come prima