“Disobbedite con generosità”: il 26 novembre il collettivo Cheap si presenterà in sala civica con un progetto di appropriazione dello spazio pubblico urbano ad Albinea

Il 26 novembre arriverà ad Albinea il collettivo bolognese CHEAP, incaricato dal Comune per la realizzazione nel territorio di un progetto di contaminazione tra divulgazione storica e arti visive, sostenuto anche dalla Regione Emilia-Romagna sul bando Memoria del ‘900.

Il progetto, che vedrà un segno permanente in Biblioteca e un’azione artistica e performativa diffusa nel comune, intende accendere riflessioni attuali sul concetto di “disertare”, sulla necessità di non omologazione e di reazione a ciò che non si condivide (dalla cultura patriarcale alle ingiustizie in ogni campo).

L’idea prende spunto dalla storia del territorio albinetano, dalle imprese di chi, durante la seconda guerra (albinetani e tedeschi) ha deciso di non omologarsi a ciò che stava avvenendo e di scegliere la propria strada “disertando” i doveri imposti dal nazismo e scegliendo di lottare per la propria libertà.

Durante l’incontro del 26 novembre, alle ore 18.30, nella sala civica di via Morandi 9, verrà presentata la storia di CHEAP, raccontata nel libro “Disobbedite con generosità”. Il libro ci racconta come l’arte possa trasformare le città in cui viviamo in un autentico luogo di lotta ma anche di cura del bene comune e delle comunità. Un invito a rivalutare il potere dell’arte pubblica nel modellare la nostra società contemporanea.

Cheap street poster art è un progetto di arte pubblica, un collettivo, uno sguardo non obiettivo.

Nata a Bologna nel 2013 dall’intesa creativa e dalla determinazione di 6 donne, CHEAP ha curato e realizzato interventi di public art a base di carta: il paste up, cioè l’utilizzo di carta e colla, è sia la tecnica indagata dal progetto che una dichiarazione d’intenti in termini di dedizione all’effimero e ricerca del contemporaneo come temporaneo.

Cheap si racconta: “Il materiale che abbiamo scelto di indagare è la carta: lavoriamo sul formato del poster ma facciamo paste-up; immaginiamo che i nostri interventi possano essere intesi come street art, anche se sentiamo una tensione verso l’arte pubblica; indaghiamo prevalentemente il paesaggio urbano, ma con delle significative eccezioni; ci occupiamo di linguaggi contemporanei ma è evidentemente anche un posizionamento politico; curiamo e progettiamo interventi con altr* artist*, sebbene alcuni dei nostri solo project siano di per sé interventi di public art. Preferiamo pensare che CHEAP abbia la capacità di eccedere le etichette, le categorie stringenti”.