Al cimitero di Costermano per ricordare i disertori tedeschi che morirono per la libertà

“L’obbedienza non è più una virtù”, scriveva don Milani, e i 5 tedeschi resistenti fucilati dai nazisti il 25 agosto 1944 ad Albinea ce lo ricordano bene ancora oggi, a 75 anni dalla loro uccisione. Domenica 25 agosto a Costermano di Verona, dove si trova il Cimitero Militare Germanico, una trentina di persone hanno reso omaggio ai soldati Hans Schmidt, Erwin Bucher, Erwin Schlunder, Karl Heinz Schreyer e Martin Koch, nel 1944 in servizio a Villa Rossi di Botteghe, durante la seconda guerra mondiale importante sede di comando tedesco della Linea Gotica e di una stazione radiotelegrafista. I cinque, pronti a collaborare con i partigiani italiani, vennero scoperti e uccisi fra il 25 e il 26 agosto 1944, pagando con la vita la loro coraggiosa disobbedienza.

Il tributo a Costermano è stato organizzato da Comune di Albinea, l’Anpi di Albinea e Istoreco. Il Comune ha messo a disposizione un pullman che ha condotto il gruppo partito da Albinea sino a Costermano, fermandosi per una tappa storica a Mantova: la delegazione ha visitato i luoghi della Resistenza nella città lombarda in compagnia dell’Anpi locale. Da Mantova si è poi raggiunto il Garda e Costermano, sede del Cimitero Militare Germanico che ospita decine di migliaia di soldati tedeschi caduti in Nord Italia durante la seconda guerra mondiale.

Oltre al sindaco di Albinea Nico Giberti e all’assessore Daniele Menozzi, ai rappresentati dell’Anpi di Albinea tra cui il presidente Simone Varini e una delegazione di Istoreco, hanno preso parte alla commemorazione a Costermano anche Bernd Schlünder, di Iserlohn nella regione di Westfalen, nipote di Erwin Schlünder; Luciano Cattini, figlio di Odino Cattini, partigiano che prese i contatti fra i Gap reggiani e Hans Schmidt, il capo dei cinque resistenti tedeschi; il dottor Dirk Reitz, del direttivo nazionale Volksbund Deutsche Kriegsgräberfürsorge, l’ente tedesco che si occupa della gestione delle centinaia di musei militari sparsi in tutta Europa.

Nello stesso giorno della commemorazione dell’eccidio di Fivizzano alla presenza del Presidente della Repubblica Mattarella e del Presidente della Repubblica Federale Tedesca Steinmeier, la giornata dedicata a Schmidt e ai supi compagni mette in risalto il risultato delle scelte personali di chi era sotto le armi nell’esercito germanico.

Il cimitero di Costermano è stato per diverso tempo al centro di polemiche: tra le tombe degli oltre 20mila caduti sono sepolti anche alcuni criminali di guerra come Christian Wirth, responsabile dello sterminio di decine di migliaia di disabili fisici e mentali e primo comandante del campo di sterminio di Belzec, in Polonia. Proteste, manifestazioni e interrogazioni parlamentari sono riusciti a scalfire l’anima profondamente militarista del luogo, trasformandolo nel luogo di memoria odierno, sede del viaggio albinetano.

“L’omaggio ai cinque resistenti di Albinea acquisisce ancora più valore nel tentativo di presentare le scelte che i soldati avevano di fronte durante la guerra – spiega Matthias Durchfeld, direttore di Istoreco -; partecipare come carnefici o resistere rischiando la fucilazione per tradimento. Da diversi anni il cimitero non è più un luogo dove rendere gli onori indistintamente a semplici soldati, criminali di guerra e oppositori interni all’esercito tedesco come Schmidt, ma un memoriale di studio delle biografie e degli atti di disobbedienza”.

Per questo, nella piccola sala espositiva del cimitero, dei pannelli mettono a confronto la vita di soldati che operarono scelte opposte: chi sposò la causa nazista macchiandosi di crimini contro l’Umanità e chi, come i cinque di Albinea, a cui è dedicato un pannello, decise consapevolmente di opporsi al corso della Storia.

Dal sacrificio di Hans Schmidt e compagni è nata anche una lunga storia di amicizia. Da 22 anni esiste infatti un collegamento ideale tra il luogo di nascita di Schmidt, la municipalità di Treptow a Berlino, e Albinea, luogo della sua morte, con un gemellaggio che ancora oggi dona i suoi frutti. Negli scorsi anni alcuni ragazzi del campo estivo organizzato dall’ente che si occupa della cura dei cimiteri militari hanno visitato Albinea e Villa Rossi, dove i cinque tedeschi erano di stanza. Un’esperienza che l’ente ha intenzione di riproporre in collaborazione con il Comune di Albinea e l’Anpi locale.

“La giornata è stata particolarmente significativa perché, oltre alla sentita commemorazione, abbiamo avuto l’occasione di evidenziare come questo gesto sia stato esempio di resistenza alla violenza e all’odio. – spiega il sindaco Giberti – Continueremo a promuovere questi valori anche grazie al gemellaggio che ci lega al distretto di Treptow-Kopenick con le celebrazioni del 30° anniversario dalla caduta del Muro, di cuiAlbinea custodisce una parte donata proprio dal distretto Berlinese nel 1999”.