Agriturismi e fattorie didattiche, un contributo per ristrutturare locali e fabbricati

Cresce l’interesse per gli oltre 1.160 agriturismi dell’Emilia-Romagna censiti nel 2018 sul territorio regionale da Piacenza a Rimini e premiati da circa 154.000 ospiti (+8% sul 2017) con un vero e proprio balzo in avanti degli stranieri (+16,6%).

Un trend positivo che la Regione vuole consolidare grazie a un apposito bando varato dalla Giunta che stanzia oltre 7,1 milioni di euro per investimenti indirizzati a incentivare la nascita di nuovi agriturismi e favorire la riqualificazione e l’ampliamento delle strutture ricettive e di servizio degli agriturismi esistenti e delle fattorie didattiche. Il tutto in un‘ottica di diversificazione produttiva e integrazione del reddito delle aziende agricole.

Le risorse arrivano dal Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020 e sono destinate al finanziamento di progetti finalizzati, tra l’altro, alla  ristrutturazione e ampliamento di locali e fabbricati ruraliqualificazione degli spazi aziendali esterni come realizzazione di aree attrezzate per il campeggio e altre strutture fisse per attività ricreative e sportive, acquisto di macchinari e attrezzature specifiche per servizi di accoglienza turistica e/o attività didattiche legate alla riscoperta dei valori e dei saperi del mondo rurale, comprese le tradizioni enogastronomiche locali.

Destinatari del bando sono le aziende agricole, singole e associate, iscritte negli appositi elenchi regionali degli operatori agrituristici e di fattoria didattica e che rientrano nella definizione di micro e piccola impresa (Regolamento Ue n. 702/2014), ovvero che impiegano fino a 50 addetti (10 per le micro) e con un giro d’affari annuo non superiore ai 10 milioni di euro (2 milioni per le micro).

Le domande potranno essere presentate da giovedì 28 novembre al 30 aprile 2020,  secondo le modalità indicate dall’Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura (https://agrea.regione.emilia-romagna.it/).

Cosa prevede il bando

I progetti di investimento devono essere di importo non inferiore ai 20.000 euro e i contributi saranno concessi in conto capitale, con percentuali che variano dal 40% al 50% a seconda dell’area geografica. Nel dettaglio gli aiuti raggiungono il 50% sulla spesa ammissibile per gli interventi che ricadono nelle zone rurali con problemi di sviluppo (aree montagna e collinari), si abbassano al 45% in quelle “rurali intermedie” e si riducono ulteriormente al 40% nella fascia ad “agricoltura intensiva e specializzata” di pianura e nelle aree “urbane e periurbane”.

Il contributo non può superare in ogni caso la soglia dei 200.000 euro per azienda, tetto massimo fissato dalle norme europee sugli aiuti “de minimis” ricevuti nell’ultimo triennio. Gli imprenditori che sono iscritti ad entrambi gli elenchi – operatori agrituristici e di fattoria didattica – possono accedere ad entrambe le tipologie di intervento, presentando un’unica domanda, senza però superare il limite dei 200.00 euro di contributo incassato.

Nell’attribuzione dei punteggi in vista della graduatoria finale si terrà conto, oltre ai requisiti territoriali, anche di una serie di parametri aziendali come la presenza di giovani, oppure la coltivazione con metodo biologico. Corsia preferenziale anche ai progetti che affiancano l’attività di pernottamento alla ristorazione; a quelli finalizzati all’avvio di attività sociali o servizi a favore di accoglienza a favore di persone fragili; all’ allestimento di locali per la vendita dei prodotti agrituristici oppure per lavori di ristrutturazione di immobili di particolare pregio storico, culturale e architettonico.

Quello varato dalla Giunta regionale è il secondo bando del genere nell’ambito del Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020. Con quello precedente, che risale al 2016, sono stati finanziati 106 progetti che hanno beneficiato di contributi pari a circa 12 milioni di euro, per un investimento complessivo di oltre 30 milioni di euro.