Sabato 28 gennaio il viaggio al Memoriale della Shoah Binario 21 a Milano

“Quel che è accaduto non può essere cancellato, ma si può impedire che accada di nuovo”. Nelle parole di Anna Frank è racchiuso il senso del Giorno della Memoria, ricorrenza che si celebra, ogni anno, il 27 gennaio. Una data fortemente simbolica, scelta per commemorare i milioni di vittime della Shoah, ma non solo. Una data da portare impressa del cuore, di cui vogliamo ribadire l’importanza ripassando quando è nata, perché e cosa significa “giornata della memoria”.

76 anni fa, il 27 gennaio 1945, le truppe sovietiche dell’Armata Rossa abbattevano i cancelli di Auschwitz. E rivelavano al mondo, per la prima volta, la realtà del genocidio in tutto il suo orrore. Il campo era stato evacuato e in parte distrutto dalle SS prima dell’arrivo dei russi. Le truppe sovietiche vi trovarono circa 7.000 sopravvissuti, insieme a corpi morti, abiti, scarpe, tonnellate di capelli, strumenti di tortura e di morte.

La data della liberazione di Auschwitz, raccontata da Primo Levi in La tregua, è diventata il Giorno della Memoria. Nella sola “fabbrica della morte” furono uccisi almeno un milione di prigionieri: uomini, donne, bambini. Quasi tutti ebrei. Ma anche polacchi, Rom, Sinti, prigionieri di guerra sovietici, testimoni di Geova e altri nemici della Germania di Hitler.

Per commemorare le vittime. Ma anche e soprattutto per il dovere di conoscere uno dei capitoli più bui della nostra storia affinché non si ripeta. È questo il significato del Giorno della Memoria: il dovere di non dimenticare.

Ecco allora che il Comune di Albinea, il Comitato gemellaggi pace e cooperazione internazionale, il Comune Gemellato di Treptow-Köpenick, Anpi Albinea, Pro Loco e Amici del CEA, con il sostegno dalla Regione Emilia-Romagna, hanno organizzato per SABATO 28 GENNAIO 2023 la visita al MEMORIALE DELLA SHOAH BINARIO 21 a Milano

LA VISITA AL MEMORIALE

Il programma della visita prevede la partenza in pullman da Albinea (piazza Cavicchioni) alle ore 9. Alle 12 è prevista la visita guidata al Museo del Risorgimento Palazzo Moriggia (via Borgonuovo, 23). Alle ore 13 è previsto il pranzo. Alle 15.15 si terrà la visita guidata al Memoriale del Binario 21 nella stazione Centrale. Il rientro è previsto alle ore 19.

Il costo del trasporto e delle visite guidate sarà di 10 euro a persona (gratuito per gli under 18). Le prenotazioni e il pagamento della quota devono essere effettuati entro il 5 GENNAIO.

Prenotazioni

Biblioteca Comunale di Albinea: tel. 0522/590261 – biblioteca@comune.albinea.re.it

Pagamenti

Con bonifico bancario ad ANPI Albinea IT15Z0538712800000002254558 o in contanti c/o Biblioteca

In ragione dei posti limitati sarà data priorità ai residenti di Albinea.

IL MEMORIALE BINARIO 21

L’area dove oggi sorge il Memoriale della Shoah di Milano originariamente era adibita alla movimentazione dei vagoni postali, e tra il 1943 e il 1945 fu il luogo in cui migliaia di ebrei e oppositori politici furono caricati su vagoni merci, trasportati al sovrastante piano dei binari. Una volta posizionati alla banchina di partenza venivano agganciati ai convogli diretti ad Auschwitz- Birkenau, Mauthausen e altri campi di sterminio e di concentramento, o ai campi italiani di raccolta come quelli di Fossoli e Bolzano.

Il 6 dicembre 1943 partì il primo convoglio di prigionieri ebrei (169 persone, ne tornarono 5), il 30 gennaio 1944 il secondo, entrambi diretti ad Auschwitz-Birkenau. Soltanto 22 delle 605 persone deportate quel giorno sopravvisse. Tra di loro Liliana Segre, allora tredicenne, che benché così giovane sopravvisse all’amatissimo padre.

Tra tutti i luoghi che in Europa sono stati teatro delle deportazioni, oggi il Memoriale è il solo ad essere rimasto intatto. Esso rende omaggio alle vittime dello sterminio e rappresenta un contesto vivo e dialettico in cui rielaborare attivamente la tragedia della Shoah. Un luogo di commemorazione, quindi, ma anche uno spazio per costruire il futuro e favorire la convivenza civile. Il Memoriale vuole essere, infatti, un luogo di studio, ricerca e confronto: un memoriale per chi c’era, per chi c’è ora ma soprattutto per chi verrà.

Esso è dunque un luogo simbolo della deportazione degli ebrei e degli altri perseguitati verso i campi di concentramento e di sterminio. Ma anche luogo di memoria e di conoscenza; un centro polifunzionale dove ospitare incontri, dibattiti, mostre per ricordare le atrocità del passato e, soprattutto, dove creare occasioni di dialogo e di confronto fra le culture e per educare i giovani a superare le barriere linguistiche, culturali, sociali e perché la barbarie del XX secolo che vide nella Shoah il segno del massimo degrado dell’umanità, non possa ripetersi.