Rubrica mensile in dialèt arşân – Maggio 2024

Mese di maggio!

Il Comune di Albinea e il gruppo di cultori e studiosi Léngua Mèdra Rèş e la nôstra léngua arşâna propongono come ogni mese un approfondimento sulla nostra straordinaria lingua madre, il dialetto reggiano!

Non perdetevi questo appuntamento, alla scoperta del significato di espressioni, modi di dire, proverbi e molto altro!

MAGGIO, mese della poesia ad Albinea

Il nostro contributo dialettale di questo mese vuole essere in continuità con la giornata di festa popolare vissuta l’11 maggio 2024, nella verde cornice del Parco dei Frassini, in occasione delle premiazioni dell’VIII° concorso di Poesia, organizzato dal Centro Sociale Circolo Albinetano.

Léngua Mêdra ha proposto una nuova sezione del concorso dedicata alla traduzione, nelle lingue locali del nostro territorio provinciale, di poesie “memorabili”, di autori affermati, italiani o stranieri. L’iniziativa ha avuto un buon successo di partecipazione!

Pubblichiamo allora con grande piacere la traduzione vincitrice del primo premio 2024, istituito in memoria del caro amico Paolo Gibertini, albinetano e co-fondatore di Léngua Mêdra.

Il 1° premio è stato assegnato a Savino Rabotti, per aver tradotto nel dialetto della val Tassobbio, “Pianto antico”, poesia di Giosuè Carducci.

Questa la motivazione della Giuria:

“Possiamo dire che il lavoro di Savino Rabotti è un modello perfetto per essere utilizzato come esempio di ciò che va fatto quando si deve tradurre una poesia. “Pianto antico”, per il suo lessico familiare e presente nella nostra lingua parlata, si presta molto per una sua rappresentazione in lingua locale e potrebbe spingerci verso una semplice traduzione letterale con lessico un po’ scontato. Non facendo il passo più lungo della gamba, il nostro traduttore è invece riuscito a creare una versione “pressoché perfetta”. Con piccoli accorgimenti e lievi modifiche che non hanno cambiato di una virgola il significato esposto nella versione originale è riuscito a mantenere tutte le rime presenti e si è uniformato alla metrica rigorosa di Carducci in modo altrettanto rigoroso, con estremo rispetto della grammatica locale, senza mai proporre espressioni che non potrebbero essere usate in un contesto normale quotidiano. Va inoltre evidenziato il merito di una trascrizione grafica esemplare, precisa e coerente, con tutti i termini scritti come lo sarebbero su un dizionario. Chi legge ha l’impressione di trovarsi di fronte a un lavoro fatto con grande accuratezza.”

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PIANTO ANTICO di Giosuè Carducci, tradotta da Savino Rabotti

Cla piânta d’pùmb granâr

che, cun la tu’ manina,

a t’piašiva tânt sercâr,

cun i so bèi fiurtin rùs,

int l’ôrt abanduna

adès la s’è rgiulīda,

e šugn a l’ha nudrida

cun l sûl e cun l calûr.

Ma te, fiûr d’la mi piânta

Scavsâda e fàtâ scâr

che d’la mi vita stânca

t’ êr l’ültme e l’ùnich fiûr

T’ê lì, int la tèra frèda

suta a la tèra scũra,

al sûl a n’t’ha pu’ in cûra,

e gnân t’dèšda l’amûr.

(L’albero a cui tendevi

la pargoletta mano,

il verde melograno

da’ bei vermigli fior,

nel muto orto solingo

rinverdì tutto or ora,

e giugno lo ristora

di luce e di calor:

Tu fior de la mia pianta

percossa e inaridita,

tu de l’inutil vita

estremo unico fior;

sei ne la terra fredda,

sei ne la terra negra

né il sol più ti rallegra

né ti risveglia amor)

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Guido Sarzi e Lena Codeluppi sono i vincitori del 2° e 3° premio per le traduzioni, rispettivamente, di “In piedi Signori davanti a una donna”, di William Jean Bertozzo e “Ode al pane” di Pablo Neruda.

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All’indirizzo web https://lenguamedra.it/dialet-e-poeseia/concorsi-di-poesia/ i testi di tutte le tre poesie premiate