Paella Valenciana per sostenere il progetto “Una farmacia nel deserto”

Una cena a base di paella valenciana per sostenere il progetto “Una farmacia nel deserto” a favore del popolo sahrawi. La organizzano Comune di Albinea, Fnp Cisl, Pax Christi e Aic (associazione italiana celiachia)

L’appuntamento sarà alle 20 di venerdì 13 ottobre all’interno della parrocchia di Santa Maria Assunta, che si trova in via Toschi 8 (ingresso dall’Aia del mandorlo) a Castellarano. Il contributo richiesto per la cena è di 18 euro, che diventano 7 per i ragazzi fino ai 14 anni. I bambini fino a 5 anni mangeranno gratis.

Per informazioni e prenotazioni contattare Eter allo 0522.984438 oppure scrivere a vincenzo.ferri5@tin.it

Il progetto ha come obiettivo il miglioramento dello stato di salute dei rifugiati sahrawi che vivono nei campi profughi ed è tenacemente portato avanti dal Comune di Albinea (capofila) insieme all’associazione Jaima Sahrawi e a una rete di soggetti: Ausl di Reggio, università di Parma e di Ferrara, Associazione farmacisti volontari, Iscos Emilia-Romagna, Fnp Cisl Emilia-Romagna e Parafarmacia San Paolo di Parma. Fino al 2015 il progetto è stato finanziato dalla Regione Emilia-Romagna.

“Una farmacia nel deserto” è stato avviato nel 2002 e sostiene il laboratorio per la produzione di farmaci nei campi sahrawi attraverso la fornitura di materie prime e attrezzature per il confezionamento dei farmaci e che negli anni ha coinvolto professionisti del settore nella formazione. Il direttore del laboratorio e il suo vice hanno trascorso brevi periodi in Italia, seguendo percorsi formativi all’Università di Parma e Ferrara, all’Asl di Reggio  e in diverse farmacie della provincia finalizzati a migliorare e ampliare la gamma di farmaci prodotti localmente.

I sahrawi vivono dal 1975 in campi profughi nel deserto algerino dell’Hammada. Nonostante abbiano scavato pozzi e avviato piccole coltivazioni e allevamenti dipendono quasi esclusivamente dagli aiuti umanitari. Il laboratorio farmaceutico, in cui lavorano oggi 12 persone è il primo e unico caso di attività produttiva nei campi che integra l’approvvigionamento di medicine che arrivano dall’esterno. L’attività copre le esigenze della popolazione locale e dell’ospedale nazionale, mentre le eccedenze vengono messe a disposizione degli ospedali provinciali. I percorsi di formazione sono stati due: la produzione di farmaci per migliorare e ampliare la gamma dei prodotti realizzati dal laboratorio e l’uso di cure tradizionali e principi attivi di piante del Sahara per curare alcune patologie.