Nell’area dei Gessi messiniani di Borzano, nella ZSC (Zona speciale di conservazione) “Ca’ del Vento, Ca’ del Lupo, Gessi di Borzano”, all’interno del Paesaggio naturale e seminaturale Protetto Collina Reggiana-Terre di Matilde, si è svolta la visita della valutatrice Unesco, Gortana Beltram, per la candidatura a Patrimonio mondiale naturale dell’Umanità del “Carsismo nelle evaporiti e Grotte dell’Appennino settentrionale”, accompagnata dallo staff tecnico scientifico che sta curando la candidatura e dal personale dell’Ente Parchi Emilia Centrale, a cui ha fatto seguito, ad Albinea, l’incontro con gli amministratori e le associazioni del territorio (nella foto).
Un sopralluogo importante, che darà avvio dell’iter di valutazione dell’Unesco, che dovrebbe completarsi entro i primi mesi del 2023. I Gessi di Borzano fanno parte della candidatura (unica italiana) insieme ai fenomeni carsici e alle grotte dell’alta Valle del Secchia, dei Gessi Bolognesi, della Vena del Gesso Romagnola, dei Gessi di Zola Predosa, delle Evaporiti di San Leo e dei Gessi della Romagna Orientale.
Le “evaporiti” sono rocce particolari, risultato dei depositi di evaporazione dell’acqua di mare (da cui il nome), la cui peculiarità è data, oltre che dalla presenza di minerali e forme uniche, anche dalla naturale tendenza a formare grotte in continua evoluzione. Ad oggi il carsismo nelle evaporiti non è mai stato oggetto di un riconoscimento ufficiale da parte dell’Unesco in nessun luogo al mondo.
La candidatura a Patrimonio mondiale naturale dell’Umanità del “Carsismo nelle evaporiti e Grotte dell’Appennino settentrionale” è partita nel 2016 su impulso della Federazione Speleologica Regionale (Fsrer), ha coinvolto prima la Regione e poi il Ministero della Transizione Ecologica fino alla presentazione ufficiale a Parigi lo scorso mese di febbraio.