Il 21 novembre Sara Gambazza in sala civica con “Quando i fiori avranno tempo per me”

Si intitola “Quando i fiori avranno tempo per me” il libro di Sara Gambazza che verrà presentato, alla presenza dell’autrice, venerdì 21 novembre, alle ore 18.30, nella sala civica di via Morandi 9, nell’ambito della rassegna Guarda un po’ chi c’è! Grandi autori in Biblioteca.

Il libro è ambientato nella Parma del 1922. La protagonista, Anita, non è una moglie e non è una madre, come si conviene. Non ha un uomo, né una casa vera. Per il borgo è solo la Bórda, una puttana da evitare di giorno e cercare di notte. Ma Anita è molto di più: è una sopravvissuta, una mamma feroce e amorevole, che farebbe qualunque cosa per proteggere le sue figlie da un mondo che le respinge e le giudica senza pietà.

Mentre l’Italia si infiamma sotto la violenza degli squadristi e la fame stringe i vicoli della città, Anita combatte la sua guerra privata. Rosa, la primogenita, è una bambina attenta e generosa, costretta a diventare grande troppo in fretta. Ninfa, la più piccola, ha occhi troppo grandi per il suo viso magro e un dono oscuro che la tormenta.

Tra rivolte, ingiustizie e segreti sepolti sotto la polvere delle strade, Quando i fiori avranno tempo per me è il racconto di una madre che non si arrende, di due bambine che diventano presto donne alla ricerca di un destino diverso, e di un mondo in cui essere poveri voleva dire essere invisibili ma mai rassegnati, pronti a lottare per sé stessi e per i propri simili.

Un romanzo intenso e struggente, popolato da un’umanità che soffre ma ha la forza di rinascere, anche sotto le bombe, anche di fronte alla condanna di un amore che sembra impossibile.

“Gambazza mette in scena una truppa di donne meravigliose e imperfette che si proteggono e si scelgono, anche rinunciando alla personale felicità. Con una lingua evocativa, di borgata, così viva da diventare personaggio”

Sara Gambazza è nata a Parma e vive a Noceto, nella campagna parmense, con il marito, tre figli, sei cani e due asini. Ha esordito nella narrativa con il romanzo “Ci sono mani che odorano di buono” (Longanesi 2023).