Il 21 aprile la presentazione del coro che, con la musica, aiuta a rinascere dopo un lutto

“La musica che aiuta a superare il dolore”. Può riassumersi così l’esibizione che il Coro “Ida Coccinella Rinascita in musica” terrà alle ore 18.30 del 21 aprile nella sala civica di Albinea.

Il coro, sorto con lo scopo di aiutare ad alleviare il dolore a seguito della perdita di un proprio caro, vuole affermare ancora la potente valenza terapeutica della musica. L’idea di questa realtà, unica in Italia, è stata di Graziella Barbacini, cantante lirica, soprano ed anche attrice di operetta.

L’evento di presentazione del coro si intitola “Breve viaggio nel mondo fantastico dell’operetta”.

Saranno presenti la direttrice, Graziella Barbacini, Claudia Catellani al pianoforte, lo psicoterapeuta Filippo Sentimenti e il presentatore Gianni Montanari.

«Il coro – spiega Barbacini – si è costituito alcuni anno fa, quando mia madre che si trovava all’Hospice “Casa Madonna dell’Uliveto” è venuta a mancare. Se n’è andata a 88 anni e mi ha lasciato dentro un grande vuoto. Sconvolta e provata da quella perdita, ho deciso di intraprendere, all’interno della struttura, il percorso di supporto alle persone in lutto condotto da Filippo Sentimenti, medico psicoterapeuta molto in gamba e profondo. Un giorno mi disse: “Sai cosa potremmo fare? Formare un coro per integrare il normale percorso del gruppo e per non lasciare che le persone rimangano da sole. Sono convinto che accostarsi alla musica serva molto”. Detto fatto. Abbiamo cominciato con 12 persone il 16 aprile 2016. Ora fanno parte non solo coloro che con me rientravano nel gruppo di supporto al lutto ma anche altri». Al progetto collabora pure la pianista Claudia Catellani”.

Prosegue la fondatrice: “Anche il nome del coro non è casuale: «Ida era il nome di mia madre che, la sera prima di morire, rispose alle mie parole su una coccinella che si era fermata sul davanzale della finestra: “Lo sai che porta fortuna” mi disse con dolcezza… Da qui il nome del coro “Ida Coccinella”. Il coro è un incredibile mezzo di socializzazione. Alla base il desiderio di trovare un senso al dolore e allo smarrimento, e il canto può essere una cura vera, in quanto chi canta libera spontaneamente endorfine. Il canto – conclude – aiuta a prendere consapevolezza di un gesto naturale come respirare, sentire delle vibrazioni e prima ancora ascoltare suoni e rumori che sono fuori in natura come quello del vento, ad esempio”.