Il 31 maggio l’incontro con gli esperti per capire l’impatto dei cambiamenti climatici e conoscere nuovi approcci all’agricoltura e alla gestione delle risorse idriche

Modificare il nostro sistema di sviluppo sperando non sia troppo tardi per farlo; l’impatto del cambiamento climatico e l’importanza di tutelare la nostra risorsa più importante: l’acqua. Sono soltanto alcuni degli argomenti che saranno affrontati in due incontri con esperti, dal titolo “Dialoghi sull’ambiente: cambiamenti climatici e nuovi approcci”, che avranno al centro l’ambiente e le sfide che abbiamo davanti per invertire una tendenza che sta portando al disastro.

La volontà di porre l’attenzione su queste tematiche è partita dal comune che, per metterla in pratica si è avvalsa dell’Università Verde di Reggio e della collaborazione degli Amici del Cea.

I due incontri si svolgeranno nella sede del Ceas di via Chierici 2 a Borzano, alle ore 20.30 e saranno a ingresso libero.

“Pur sapendo di essere una piccola comunità abbiamo scelto di interrogarci su tematiche che impattano sulla vita di tutti – spiega l’assessore all’Ambiente Daniele Menozzi – Assieme all’Università Verde di Reggio e agli Amici del Cea ragioneremo sulla crisi climatica partendo da due tematiche quali agricoltura resiliente e rigenerativa e sulle risorse idriche. L’intento è capire, grazie a esperti del settore, come ognuno di noi può agire un cambiamento”.

GIOVEDì 18 MAGGIO (Ore 20.30)

Il primo sarà giovedì 18 maggio, si intitolerà “Agricoltura resiliente e rigenerativa: una sfida al cambiamento climatico” e avrà come relatore il professor Andrea Dinelli.

L’agricoltura rigenerativa non solo cura gli aspetti della fertilità del terreno, la gestione sensata dei patogeni e la corretta fruizione della biodiversità, ma si pone come obiettivo anche quello di rigenerare le conoscenze e i saperi della popolazione in generale e in particolare degli agricoltori.  È una metodologia che ripristina la salute del suolo e protegge l’acqua e la biodiversità, riducendo l’erosione dei suoli, azzera l’uso dei prodotti chimici, integrando colture, alberi e bestiame in una armoniosa gestione della nuova fattoria. L’agricoltura rigenerativa è una pratica che può aiutare a spostare l’agricoltura dall’essere un motore di degrado a un fattore risolutivo, verso il ripristino del territorio. Un territorio agricolo rigenerato, così come vuole l’Agroecologia, concorre a diminuire gli impatti dei cambiamenti climatici, diminuendo gli sbalzi termici ed assorbendo maggiori quantità di gas climalteranti.

L’agricoltura Rigenerativa concorre a tutti gli effetti a sostenere un percorso obbligato verso città resilienti, capaci di limitare il consumo di suolo nelle aree periurbane. Quando parliamo di agricoltura rigenerativa ci riferiamo ad una serie di tecniche di coltivazione che permettono di beneficiare delle proprietà della terra, senza doverla sfruttare o impoverire.

Si tratta di un approccio olistico e integrato che applica simultaneamente concetti e principi ecologici (AGRO-ECOLOGIA) e sociali alla progettazione e alla gestione dell’agricoltura sostenibile e dei sistemi alimentari. Cerca di ottimizzare le interazioni tra le piante, gli animali, gli esseri umani e l’ambiente, affrontando anche la necessità di sistemi alimentari socialmente equi all’interno dei quali le persone possano esercitare la scelta su ciò che mangiano e su come e dove viene coltivato un determinato prodotto agricolo.

IL RELATORE – GIOVANNI DINELLI

Nel 1988 si laurea con lode presso la Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell’Università degli Studi di Bologna. Nel 1995 svolge attività di ricerca all’estero in qualità di “Visiting Scientist” presso la sezione “Research and Development” della ditta CIBA (Basilea, Svizzera).

Nel settembre 1996 consegue, con giudizio favorevole della Commissione Giudicatrice, il titolo di Dottore di Ricerca in Colture Erbacee (VIII° ciclo), discutendo una dissertazione finale dal titolo “Comportamento ambientale di erbicidi solfonilureici impiegati nelle colture erbacee”.

Nel 1997 consegue una borsa di studio Post-Dottorato dell’Università di Bologna, nell’ambito dell’area disciplinare “Scienze Biologiche, Geologiche, Agrarie”, settore di Scienze Agrarie, presentando un programma dal titolo “Studio della resistenza agli erbicidi di piante coltivate ed infestanti”. Nel 1999 completa la formazione di Post-Dottorato presso l’Università di Bologna. Dal 1999 è Ricercatore presso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroambientali dell’Università degli Studi di Bologna e nel 2002 ottiene la conferma nel ruolo di Ricercatore. Nel novembre 2002 ha partecipato alla procedura di valutazione comparativa per il ruolo di professore associato (II fascia) ed è risultato idoneo. Nel settembre 2005 è stato chiamato dalla Facoltà di Agraria (Università di Bologna) a ricoprire il ruolo di Professore Associato nel settore disciplinare AGR/02.

Da giugno 2007, è coordinatore del corso di dottorato in “Scienze Agroambientali” della Facoltà di Agraria dell’Università di Bologna. Dall’immissione nel ruolo di ricercatore universitario (dall’Anno Accademico 1999/2000 ad oggi), ha svolto costantemente attività didattica in ambito universitario. Dal 1989, ha svolto ricerche di base ed applicate presso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroambientali, Facoltà di Agraria, Università di Bologna. Da circa un decennio, svolge il ruolo di coordinatore di un gruppo di ricerca prevalentemente interessato ad indagare diversi composti nutraceutici (flavonoidi) prodotti da diverse specie coltivate (legumi e cereali), allo scopo di migliorare le conoscenze relative al ruolo della produzione primaria per il settore degli alimenti funzionali. In particolare, gli studi sono incentrati a determinare e definire le relazioni tra tecnica agronomica (con particolare riferimento all’agricoltura a basso input e biologica), fattori ambientali (con particolare riferimento ai principali fattori di stress abiotici) e l’espressione dei composti funzionali nelle piante di interesse agrario.
Nel ruolo di coordinatore e responsabile scientifico  sviluppa attività di ricerca  dagli anni 2000 sino ai giorni nostri approfondendo e sviluppando studi riguardanti le nuove frontiere dell’agricoltura. L’attività scientifica è documentata da oltre 200 pubblicazioni.

MERCOLEDì 31 MAGGIO (ORE 20.30)

Il secondo incontro sarà mercoledì 31 maggio e avrà come titolo “Cambiamenti climatici e risorsa acqua”. Il relatore sarà il dottor Vittorio Marletto.

La scienza del clima ci mostra da tempo che l’Italia, inserita nel contesto di un hot spot climatico come il Mediterraneo, risente più di altre zone del mondo dei recenti cambiamenti climatici di origine antropica e dei loro effetti, non solo sul territorio e gli ecosistemi, ma anche sull’uomo e sulla società, relativamente al suo benessere, alla sua sicurezza, alla sua salute e alle sue attività produttive.

Il riscaldamento eccessivo, le fortissime perturbazioni al ciclo dell’acqua e altri fenomeni meteo-climatici impattano su territori fragili e creano danni a vari livelli, influenzando fortemente e negativamente anche le attività economiche e la vita sociale. Stime assodate mostrano come nel futuro l’avanzare del cambiamento climatico ridurrà in modo sensibile lo sviluppo economico e causerà danni rilevanti a città, imprese, produzioni agricole, infrastrutture.

Per un grado di riscaldamento globale in più rispetto al presente, ad esempio, si avranno mediamente su scala globale un aumento del 100% della frequenza di ondate di calore e tra il 30 e il 40% di aumento della frequenza di inondazioni e siccità, con una conseguente diminuzione del benessere e del prodotto interno lordo. Nel Mediterraneo e in Italia, poi, la situazione potrebbe essere anche più critica, in quanto, ad esempio, si hanno già chiare evidenze di aumenti di ondate di calore e siccità, di ritiro dei ghiacciai alpini, di aumento delle ondate di calore marine e, in parte, di aumento degli eventi estremi di precipitazione.

IL RELATORE – VITTORIO MARLETTO

Nato a Roma il 15.03.1958. Laureato in Fisica (Roma, la Sapienza, 1982) e in Scienze politiche (Bologna, 2003). Sposato, due figli. Dopo una borsa di studio post laurea in Olanda presso istituto di ricerca Cabo di Wageningen (1983-84) e una breve esperienza come biomodellista all’Università di Bologna, Istituto di entomologia Guido Grandi (1984-85), è in organico al Servizio Meteorologico Regionale Ersa di Bologna dal 1986 come modellista agrometeorologo.

Passa in Regione Emilia-Romagna nel 1994 e poi in Arpa nel 1996, dal 1999 al 2018 è stato dirigente responsabile ricerca e sviluppo in modellistica agrometeorologica e telerilevamento e dirigente responsabile dell’Osservatorio clima di Arpae Emilia-Romagna. Ha partecipato fin dagli anni ottanta alla realizzazione di numerosi applicativi agrometeorologici e in particolare ha ideato e sviluppato insieme a Franco Zinoni e Tomaso Tonelli negli anni Novanta le prime versioni del sistema di bilancio idrico Criteria. A partire dagli anni Duemila ha dato vita al laboratorio di telerilevamento di Arpa e ideato il servizio climatico operativo iColt in cui telerilevamento, bilancio idrico e previsioni stagionali concorrono alla previsione del fabbisogno irriguo estivo regionale. Ha anche ideato e coordinato il progetto regionale Eraclito per la produzione dell’Atlante climatico dell’Emilia-Romagna e il progetto www.enercitee.eu/clipart che ha prodotto il manuale “Pianificazione climatica per le autorità locali e regionali” (disponibile in sei lingue europee).

Attivo in campo climatologico nella mitigazione (progetto Life Climate changE-R, progetto ItaliaCroazia GECO2), nell’adattamento e servizi climatici (progetto H2020 MOSES, www.moses-project.eu, CLARA, www.clara-project.eu). Parla correntemente inglese e francese. Lunga esperienza di programmazione in Fortran e Visual Basic. Ex presidente dell’Associazione italiana di agrometeorologia (Aiam, 2006-2009), è autore di circa 300 pubblicazioni sia scientifiche che tecniche Divulgatore presso scuole e università, gestisce sul web i blog “Il climologo” e “Pianetaserra” e fa parte del gruppo scientifico Energia per l’Italia coordinato dal prof. Vincenzo Balzani (www.energiaperlitalia.it).