I cento anni di Vivalda Tosi con torta e rose

E’ nata il 18 luglio 1922 e quindi lunedì ha compiuto la bellezza di 100 anni, anche se all’anagrafe compare il numero 21 come suo giorno di nascita. Questo perché quando venne al mondo, il padre Virginio, si emozionò talmente tanto da dimenticarsi di andare a registrarla in Comune. Cosa che si ricordò di fare solo tre giorni dopo. Lei si chiama Vivalda Tosi e ha festeggiato, nella sua casa di Botteghe di Albinea, con una bellissima torta decorata e un mazzo di rose rosa. Insieme a lei c’erano i due figli: Antonio e Franco Panciroli, le nipoti: Monia, Luca, Silvia e Anna, i pronipoti e il sindaco di Albinea, Nico Giberti, che le ha portato il saluto di tutta la comunità.

“Sono contenta per i fiori, la torta e per questa festa – ha detto – Cento anni sono tanti, ma festeggerei volentieri anche l’anno prossimo”.

Nata e vissuta fino all’adolescenza nella frazione di Broletto insieme alla sua famiglia che gestiva il caseificio, Vivalda si era poi trasferita con il marito a vivere a Botteghe, dove risiede tuttora. Per molto tempo gestì una rivendita di latte e fu una casalinga con la passione per il lavoro a maglia.

In gioventù dovette fare i conti con l’arresto, da parte dei nazifascisti, del fratello Fausto, che fu imprigionato nel carcere dei Servi, a Reggio. L’edificio, già parte del convento dei Serviti e poi caserma e magazzino, svolgeva la funzione di carcere politico e, durante i venti mesi dell’occupazione tedesca, ospitò oltre 500 prigionieri, ricondotti qui dopo le torture subite nelle varie sedi fasciste e naziste. Anche Fausto subiva costantemente violenze e Vivalda, ogni giorno, partiva in biciletta da Broletto per portargli vestiti di ricambio. In mezzo ai panni però nascondeva la cotenna del prosciutto in modo che il fratello potesse spalmarsi il grasso sulle piaghe dovute alle frustate e lenire il dolore.

Un’esperienza questa che ha certamente temprato il carattere di Vivalda, che però anche fisicamente ha dimostrato di essere molto resistente, visto che a 93 ha passato indenne la Legionella e a 99 anni ha sconfitto il Covid.

Oggi vive nel suo appartamento di Botteghe con una persona che le dà una mano la mattina e la sera. Durante il giorno frequenta il centro diurno di Casa Cervi.