Ammonta a 150 chili di materie prime, farmaci e materiale sanitario, il carico arrivato alcuni giorni fa da Albinea al popolo sharawi e raccolto, nell’ambito del progetto “Farmacia nel deserto”, durante l’iniziativa natalizia sostenuta dal Comune insieme ai cittadini e a “Casa Betania”.
Dal 1991 i sahrawi, continua a combattere la propria lotta a livello diplomatico, in vista di un referendum di autodeterminazione. Nel 2012 il Comune di Albinea ha sottoscritto un Patto di Amicizia col popolo sahrawi con l’obiettivo di sostenere la resistenza per affermare il diritto di un popolo alla pace. Negli anni si sono realizzate molte iniziative e si è data continuità al progetto di cooperazione decentrata a sostegno del laboratorio di produzione farmaci “M. Embarek Fakal-la”, uno dei pochi esempi di attività produttiva all’interno dei campi profughi, capace di integrare l’approvvigionamento di farmaci essenziali provenienti dagli aiuti internazionali. Nel laboratorio, diretto da Mohamed Lamin, lavorano attualmente dodici persone (nove uomini e quattro donne). In questi anni, l’incremento della produzione e l’ampliamento dei farmaci prodotti localmente ha avuto un proficuo avanzamento grazie alla cooperazione decentrata che ha investito risorse economiche, professionali e umane e che, nel corso del tempo, ha coinvolto un ampio e diversificato partenariato emiliano-romagnolo.
A conclusione del primo semestre di attività di Progetto, sostenuto dal Comune di Albinea e dalla Regione Emilia Romagna, il bilancio è stato molto positivo. Oltre al materiale consegnato nel campo profughi, in autunno sono in programma viaggi di delegazioni di esperti dell’Ausl per valutare lo stato di fatto degli obiettivi programmati. La delegazione sarà composta dalla dottoressa Elisa Iori dell’Università di Ferrara, Alessandra Guerrini e Andrea Lista.
“Quest’anno abbiamo festeggiato anche il conseguimento del dottorato di ricerca in Scienze Chimiche all’Università di Ferrara del direttore della farmacia”, spiega Mirella Rossi, assessore albinetano a Pace e Diritti umani.
“Le materie prime sono arrivate nel momento opportuno a fronte di difficoltà e di riduzione degli aiuti umanitari. – afferma il ministro della salute pubblica sharawi Mohamed Lamin Deddi – Approfitto per ringraziare la Regione Emilia Romagna, il Comune di Albinea e i tutti partner coinvolti per la continuità data a un progetto di valenza strategica, unico aiuto al laboratorio di produzione, ambito importante a sostegno della salute pubblici dei rifugiati”.