Consegnato il “Premio Ugo Bellocchi”. Da sabato la biblioteca ha uno scaffale dedicato allo studioso, scrittore e ricercatore (fotogallery)

L’edizione 2018 del premio “Ugo Bellocchi” è stato consegnato sabato 20 gennaio alle due volontarie che si sono occupate della catalogazione dei volumi donati dalla figlia Lisa alla biblioteca di Albinea, dopo la morte del padre.

La consegna del premio e l’inaugurazione del “Fondo Ugo Bellocchi” sono avvenute nella Sala Civica di via Morandi 9, in concomitanza con la seduta della sezione reggiana della Deputazione di Storia Patria e della Giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali.

Il premio, voluto da Lisa per valorizzare l’impegno e le ricerche sull’idioma locale, di cui Bellocchi (1920-2011) fu profondo ricercatore e fecondo autore, è giunto quest’anno alla terza edizione. Dopo la morte dello studioso reggiano, Lisa Bellocchi donò alla biblioteca comunale “P. Neruda” la parte della raccolta personale del padre riguardante il dialetto e la filologia dialettale, poiché presso tale Istituto era sorto il Centro Studi sul dialetto reggiano, di cui Bellocchi fu tra i fondatori e per molti anni presidente. La donazione consta di libri, fascicoli, riviste, opuscoli celebrativi, testi di spettacoli, componimenti d’occasione, fogli sciolti, che Bellocchi aveva raccolto nell’arco di oltre 70 anni e che la biblioteca “Neruda” ha inventariato, catalogato e messo a disposizione degli studiosi e dei cultori.

Grazie alle attuali reti, il “Fondo Ugo Bellocchi” costituirà un raro bacino di ricerca non solo per gli appassionati locali, ma anche per gli studiosi che da ogni luogo desidereranno approfondire il dialetto ed il suo ruolo sociale e culturale nel XX secolo.

Quest’anno il premio è stato assegnato a Francesca Bergonzini e Chiara Brambilla, le due volontarie che hanno catalogato il “Fondo Ugo Bellocchi”, che da oggi sarà pienamente fruibile al pubblico. Tale scelta rende merito a chi si è impegnato, sotto la competente guida della direttrice della biblioteca, Maria Cristina Bulgarelli, per offrire questo ricco patrimonio di documenti alla comunità degli studiosi.