Il vincitore della statuetta è stato ricevuto in sala civica da sindaco e Giunta. Tanti gli autografi e selfie con i cittadini e le atlete dello Skating Albinea
Grande festa questa mattina ad Albinea per la visita in Comune del premio Oscar Alessandro Bertolazzi. L’albinetano di adozione si è presentato alle 12 in municipio accompagnato dalla famiglia e ha portato con sé la prestigiosissima statuetta conquistata il 27 febbraio scorso sul palco dell’89esima edizione degli Academy Awards. La sua visita è coincisa con la presentazione in sala del Consiglio comunale dei campionati italiani di pattinaggio artistico organizzati dallo Skating Albinea. Le ragazze della squadra e i tanti cittadini intervenuti hanno approfittato della presenza di Bertolazzi per scattare selfie impugnando l’Oscar e farsi firmare autografi.
L’artista del trucco, premiato per il lavoro svolto nella pellicola Suicide Squad, è stato salutato dal sindaco Nico Giberti e dalla giunta comunale. Il primo cittadino gli ha consegnato una bottiglia di aceto balsamico tradizionale di Reggio, prodotto nell’acetaia comunale di villa Tarabini, e un volume fotografico contenente i più belli scorci del territorio.
“E’ un vero piacere ospitarti insieme alla tua famiglia – ha detto Giberti – Ci rende orgogliosi che tu sia qui con questo premio e che voglia condividerlo con noi. La dedica ai migranti che hai fatto dal palco di Los Angeles ci ha colpiti molto e ci siamo riconosciuti tutti nelle tue parole. Le politiche dei muri e dei respingimenti, purtroppo molto in voga ai giorni nostri, a noi non piacciono e non dobbiamo perdere occasione per dirlo. Ci piacerebbe che oggi tu sentissi il calore di un intero paese attorno a te. Se ti verrà nostalgia di casa questo aceto e questo libro – ha concluso il sindaco – ti ricorderanno dove hai vissuto”.
“La dedica ai migranti mi è venuta spontanea perché in ogni film in cui lavoro lo faccio insieme a persone che arrivano da ogni parte del globo. Io stesso sono un cittadino del mondo e conosco bene i sacrifici che fanno coloro che devono viaggiare abbandonando gli affetti più cari – ha spiegato Bertolazzi – Ho portato qui oggi la statuetta perché, anche se sono stato io a vincerla, per me è il coronamento di un percorso di cui fate parte anche voi. Anzi da Reggio è nata la mia passione per il teatro e il cinema che mi ha portato ad arrivare a Hollywood. – ha raccontato l’artista – Ho studiato alle superiori al Liceo Chierici. Poi un giorno seppi che stavano cercando comparse al teatro Valli. Mi proposi e appena entrai rimasi folgorato dall’atmosfera che si respirava in platea. Capii allora che non avrei mai voluto uscire da lì e appena riuscivo ci tornavo per i più svariati motivi: fare le pulizie e aiutare a montare qualcosa. Sappiate comunque – ha concluso rivolto alle giovanissime atlete dello Skating che lo ascoltavano assorte – che all’inizio della mia carriera vedevo muri altissimi davanti a me. Dopotutto ero un ragazzo di provincia. Quelle barriere però sono riuscito ad abbatterle con la determinazione e l’amore per quello che si trovava al di là di esse. L’impegno a volte, e io ne sono la testimonianza, può addirittura portare all’Oscar”.
Dopo la premiazione il vincitore della statuetta ha fatto tappa alla vicina biblioteca Pablo Neruda dove è stato organizzato un piccolo rinfresco offerto dal bar pasticceria “Dolce Pausa”. Anche in questa occasione Bertolazzi si è dimostrato molto disponibile scherzando e raccontando la sua storia alle persone che lo avvicinavano per stringergli la mano e scattarsi una foto insieme a lui.