Lunedì 16 aprile, alle 21, nella sala Civica di via Morandi 9, lo scrittore Andrea Franzoso presenterà il suo libro “Il disobbediente” (editore PaperFIRST).
L’appuntamento rientra nel programma del festival “Noi contro le mafie”, la rassegna della legalità che si svolgerà fino al 21 aprile. L’iniziativa, promossa da palazzo Allende insieme alla Regione e ai Comuni reggiani, gode della direzione scientifica del professore Antonio Nicaso, studioso e storico delle organizzazioni criminali.
L’incontro sarà preceduto dal saluto del sindaco di Albinea Nico Giberti.
Che cosa succede se un dipendente decide di non volgere lo sguardo altrove quando si accorge che il capo della sua azienda ruba? Se di fronte al dilemma: salvare la propria carriera o la propria coscienza, opta per quest’ultima? Nel febbraio 2015 Andrea Franzoso, all’epoca funzionario dell’internal audit di Ferrovie Nord Milano, scoprì che il suo presidente utilizzava denaro pubblico per i propri interessi. Fra le spese folli c’è veramente di tutto: materiale porno, viaggi, abiti firmati, poker online, oltre 180 mila euro di multe accumulate da suo figlio con l’auto aziendale. Ma c’erano anche tre quadri per l’ex presidente della Regione Lombardia, una stampa antica per il comandante dei carabinieri, consulenze a politici amici, e così via. Franzoso segnalò il tutto internamente, ma gli dissero: «lascia stare». Decise così di andare alle forze dell’ordine e presentò un esposto. Partì allora un’inchiesta della procura di Milano per peculato e truffa aggravata: il presidente fu costretto a dimettersi fu rinviato a giudizio. Andrea Franzoso, invece, subì ritorsioni e un trasferimento in un altro ufficio, senza più alcun compito di controllo. Attorno a lui si fece il vuoto: i colleghi gli voltarono le spalle e lo evitarono. Infine, perdette il lavoro. Il suo libro è il racconto di quella vicenda, con una riflessione sul senso di quella scelta e sulle questioni che ne discendono: vale la pena essere onesti? La prefazione è di Gian Antonio Stella. La postfazione di Raffaele Cantone.
La storia di Franzoso ha avuto una eco nazionale ed è stata raccontata da tutti i giornali e da molte trasmissioni televisive (Report, Otto e mezzo, Le Iene, Agorà, L’Aria che tira, Unomattina, ecc…).
Franzoso è anche portabandiera della legge sul whistleblowing, approvata dal nostro Parlamento ed entrata in vigore il 29 dicembre 2017. Whistleblowing una parola che significa letteralmente “soffiare nel fischietto”: come l’arbitro che fischia per fermare il gioco sporco, il whistleblower è colui che denuncia corruzione e malaffare.