Addio al fondatore della banda di Albinea. Si è spento lunedì Ideo Motti, aveva 88 anni

Si è spento lunedì 12 marzo, all’ospedale Santa Maria di Reggio, all’età di 88 anni, lo storico “maestro” e fondatore della Banda di Albinea, Ideo Motti.

Motti era nato il 18 aprile del 1929 e viveva in via Roncosano 46 ad Albinea. Aveva frequentato la scuola insieme ad Hengel Gualdi e si era diplomato in clarinetto. Figura molto nota e apprezzata in paese, era stato uno dei fondatori che, nel 1948, aveva dato vita alla Banda di Albinea. La sua prima uscita pubblica con il gruppo di musicisti fu l’8 marzo del 1948 durante le celebrazioni della festa della Donna a Rivalta.

Da allora non aveva mai saltato un avvenimento importante nel suo Comune e aveva contribuito, con gli altri componenti del sodalizio, a rendere speciale le iniziative sul territorio. Da quattro anni aveva abbandonato il ruolo di capobanda a causa di alcuni acciacchi, ma era rimasto sempre nei ranghi con il suo inseparabile clarinetto.

Le sue ultime apparizioni pubbliche risalgono al 3 settembre, dove aveva suonato durante l’inaugurazione della nuova farmacia comunale di via Grandi, e all’8 settembre, dove si era esibito con la banda in piazza per accogliere le vice campionesse del Mondo dello Skating Club Albinea, di ritorno dai World Roller Games disputati in Cina.

“Di Ideo conservo un ricordo commosso – afferma il sindaco di Albinea Nico Giberti – Lasciò il suo incarico di capo della banda poco dopo che io fossi eletto sindaco, ma era comunque sempre presente in tutte le manifestazioni pubbliche. Tutti continuavano a chiamarlo “maestro” ed è stato anche grazie a lui se oggi Albinea ha una sua banda musicale. Gli dobbiamo gratitudine e riconoscenza Alla famiglia e agli amici – conclude il primo cittadino – porgo le più sentite condoglianze da parte di tutta l’amministrazione”.

I funerali di Motti avranno luogo domani alle 15 con partenza dalla camera ardente delle onoranze funebri Reverberi. Il corteo arriverà fino al cimitero di Canali, dove riposerà il suo corpo. La famiglia non chiede fiori, ma un’offerta alla casa residenza per anziani “Luigi Cervi”.

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