Un corso di cucina “ispirazionale” nella casetta del parco Lavezza

Sta per partire un corso base di “cucina ispirazionale” fatto di 5 lezioni che si svolgeranno nella cucina attrezzata della casetta al parco Lavezza.

I POSTI SONO GIA’ STATI TUTTI ESAURITI 

Il progetto è nato dalla collaborazione tra la biblioteca Pablo Neruda e Andrea Reverberi, chef del progetto Food Ensemble. Le lezioni saranno il 30 aprile, il 7, il 14, il 21 e il 28 maggio, dalle ore 18.30 alle ore 20. La quota per partecipare ammonta a 50 euro.

LA CUCINA ISPIRAZIONALE

Cambiare ed elevare il modo di cucinare vuol dire faticare un po’, ma anche aumentare la qualità delle proprie realizzazioni, essere soddisfatti per ciò che si prepara, sentirsi sereni quando si cucina per più persone, mangiare meglio e spendere meno, senza rinunciare alla qualità delle materie prime. Avere meno sprechi e bilanciare meglio i nutrienti nella nostra dieta. I successi alimentano l’ispirazione. Eliminiamo i prodotti pronti o semilavorati per non perdere il controllo su sale, zucchero e additivi. Per non abbassare i principi nutritivi. Per non perdere colore, profumo e consistenza. Per stare meglio, digerire meglio, sentirsi più in forma senza bisogno di diete o limitazioni. Ma quali sono le skills per progredire in cucina: interiorizzare le tecniche di base, conoscere gli ingredienti, saper leggere una ricetta e non abbandonarsi all’abitudine.

Lezione 1

Il coltello: affilare con l’acciarino, tagliare, tritare e affettare correttamente.
Gli attrezzi fondamentali per cucinare.
Conoscere e usare le spezie e il mortaio per ridurre l’apporto di sale.
Fare una marinatura per la carne (salamoia)
Fare il gomasio
Fare una citronette/vinagrette

Lezione 2

Comprendere i grassi: oli vegetali, burro, grasso di maiale, grasso di vacca, grasso di pollo.
Gestire la temperatura di una padella (uso del termometro).
Legare i sapori e creare le fondamenta di una salsa.
Fare il soffritto
Fare la salsa di pomodoro
Impostare il ragù

Lezione 3

L’acqua, le uova, le farine, il tagliere e il matterello.
La pasta senza uovo
La pasta all’uovo
La pasta fresca ripiena.

Lezione 4

Brodo buono o carne bollita buona.
Tipologie di riso. Tostatura. Cottura. Mantecatura.
Il brodo in pentola a pressione
Il risotto mantecato.

Lezione 5

Il pesce: scelta, pulizia, lavorazione.
Branzino, calamaro, gambero

Lezione conclusiva in Biblioteca

Bere bene: cenni sul vino (capirlo, scerglierlo, gustarlo). L’aperi-cena… ma buona!
Prugne, mandorle e pancetta.
Hummus di ceci e noci, nachos di piadina.
Grissini di sfoglia.
Guacamole, salmone marinato e tartina custom.
Salsa yogurt e crostini speziati di pane raffermo.

Biografia dello chef Andrea Reverberi

Andrea Reverberi, 18 Febbraio 1978. Chef, musicista e ideatore del progetto Food Ensemble. Diplomato in Tecnologie Alimentari e laureato in Biotecnologie. Sono cresciuto in una cucina dove tutta la famiglia cucinava. Mio padre metteva i Pink Floyd, mia madre mi dava un grembiule e la magia aveva inizio. Ho sempre adorato guardare le cucine al lavoro: impazzisco letteralmente per i mille gesti degli chef all’opera. Senza stancarmi posso osservare le mani farinose del pizzaiolo esperto che, ripetendo un rituale antico, con soli cinque ingredienti, crea uno dei cibi più prelibati e diffusi al mondo. Posso perdermi come se fossi al cinema osservando la danza delle toque blanche di dieci chef nella cucina vetrata di un ristorante stellato. Sono cresciuto osservando i gesti di mio nonno macellaio che con un lungo coltello smontava una mezzena di vacca solo apparentemente senza sforzo e mi appassionavano le dita rapide e nodose di mia nonna impegnate nel realizzare arrosti di ogni tipo e vassoi di quell’origami di pasta all’uovo che è il cappelletto reggiano. Ho passato le estati nelle cucine del ristorante Sirenella e a fare servizio alla Festa dell’Unità. Ho gestito la cucina di Villa Giorgia ai tempi del jazz bar… fino ad approdare alla mia performance di musica e cucina Food Ensemble. La cucina è prova, rituale, ripetizione, fisicità, abilità, gesto, maestria… emozione. La cucina è un teatro e chi cucina è un attore che celebra la vita, perché in ogni angolo del mondo, in ogni cultura della terra, in ogni popolo, quando è ora di riposarsi e riunirsi e festeggiare lo si fa a tavola e chi ha cucinato viene applaudito! Amo cucinare.