Acetaia comunale

“In casa mia mi fa meglio una rapa ch’io coco, e cotta
s’un stecco inforco e mondo e spargo poi d’aceto e sapa
”.
(Ludovico Ariosto – Satire)

L’aceto balsamico tradizionale di Reggio Emilia, conosciuto e apprezzato da secoli, è ormai entrato di buon grado nella cucina d’eccellenza, meritevole di essere conosciuto e valorizzato dalla comunità locale ma anche esportato e proposto in tutto il mondo.

Con questi propositi nasce nel 2008 ad Albinea la prima Acetaia comunale della Provincia Reggiana, in collaborazione con il Consorzio Tutela dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia. Un sodalizio che si origina da uno spirito comune e con obiettivi distinti e paralleli: da un lato il desiderio di istituire una Acetaia Pubblica, che metta a disposizione gli strumenti per l’approfondimento delle conoscenze del prodotto, custode di un patrimonio che è comunque pubblico e non avrà mai come fine la commercializzazione, ma la diffusione della conoscenza dell’assaggio e della produzione. Dall’altro il coinvolgimento di studiosi ed enologi, per documentare e certificare tutti i passaggi della filiera produttiva, finalizzato alla realizzazione di una banca dati di particolare importanza scientifica.

Collocata inizialmente e temporaneamente presso i locali del CEA (Centro di Educazione Ambientale) di Borzano, dal settembre 2011 ha trovato la sua definitiva destinazione nelle sale di una porzione di sottotetto della splendida Villa Tarabini, prestigiosa e storica residenza albinetana, luogo ideale per la maturazione dell’aceto, grazie al particolare microclima che si crea, in sintonia con le naturali escursioni termiche legate alle stagioni.

L’ acetaia comunale di Albinea ospita oggi 5 batterie, certificate DOP dall’organismo di controllo designato dal Ministero, composte da barili di legni diversi – di cui quattro sperimentali già in produzione dal 2023 e una già in produzione dal 1984 – che ogni anno ci “regalano” circa quattro litri di un ottimo Aceto Balsamico Tradizionale, grazie  a un lungo e paziente processo di fermentazione, ossidazione e travaso del mosto cotto; le batterie sono seguite costantemente dal paziente lavoro di mastri acetai.

Scendendo qualche gradino si giunge nella luminosa saletta con ampie vetrate che si affacciano sulla vallata dove si trovano altre batterie di barili, donati alla collettività da una famiglia albinetana, contenenti ottimo balsamico di produzione familiare, non certificato DOP.

Proseguendo ci si ritrova in una sala che ospita un piccolo museo che raccoglie antiche attrezzature legate alla produzione dell’aceto e al mondo agricolo/contadino oltre ad una collezione di bottigliette destinate ad accogliere il prezioso “oro nero”.

Salendo la scala a chiocciola, che di qui si diparte, si giunge all’interno della torretta, punto più alto della Villa, da cui si gode una veduta mozzafiato: lo sguardo può cogliere l’area dell’antica tenuta e spingersi in là, fino a alla vicina Reggio Emilia, verso nord, e lungo il profilo delle colline, nella parte sud.

La produzione di Aceto Balsamico Tradizionale non ha naturalmente alcune finalità commerciale.

Come nella storia troviamo testimonianze secondo cui questo prodotto, attraverso quello che veniva definito un “nobile gesto” era usato come prestigioso dono nei momenti più significativi della vita di una comunità, di un casato e di una famiglia, così oggi il Comune lo utilizza come omaggio istituzionale.

LINK: https://www.acetobalsamicotradizionale.it/

Visitare l’acetaia comunale

E’ possibile effettuare visite guidate gratuite all’acetaia comunale di villa Tarabini (via Garibaldi 17) accompagnati dai nostri mastri acetai compilando il modulo sottostante e seguendo le indicazioni per l’invio.