Scoprire lo splendido scenario dell’Appennino reggiano significa anche conoscere il tesoro della storia antifascista. Solo tornando sui luoghi di queste vicende si può comprendere il desiderio di giustizia che ha spinto i partigiani a combattere. Ascoltare i luoghi per capire la scelta di divenire partigiana o partigiano, le sofferenze che essa ha comportato, la paura della morte, le speranze di un futuro diverso fatto di uguaglianza.
Nel 1993 si tenne la prima edizione di quello che sarebbe divenuto poi un appuntamento fisso sui nostri monti: i Sentieri Partigiani. Da allora ogni anno Istoreco organizza giornate sui percorsi di quella stagione, per camminare insieme, per conoscere le storie dei partigiani e delle partigiane che li hanno scelti, per discutere di ieri e di oggi, per goderci quella natura che allora ha accolto quei giovani e che oggi fa da sfondo al nostro tornare. I luoghi attraversati dagli itinerari qui proposti saranno i testimoni del futuro, testimoni che rimangono.
IL SENTIERO PARTIGIANO DELLA LIBERAZIONE
Ad oggi i “Sentieri partigiani” sono 16. Quello che attraversa il nostro territorio prende il nome di “Sentiero partigiano della Liberazione”.
Si parte da Vezzano, fermata bus vicino al municipio, da cui si attraversa la Piazza della Libertà e si scende passando dalla biblioteca comunale verso il sottostante Parco Paride Allegri. Si imbocca la ciclopedonale lungo il Crostolo a sinistra, e al suo termine si supera a destra il Crostolo, riprendendo a sinistra la pista. Prima di tornare sulla strada si volta a sinistra per un sentierino che segue da vicino il corso del Crostolo (646B).
Sbucati sulla strada asfaltata si segue a sinistra oltre il ponte sul Rio Vendina e tenendola per 1 km circa. Al primo bivio si sale diritto su via Monteiatico, che termina nel borgo di Broletto. Si segue ora la via a sinistra che lascia a destra il parco del Castello di Albinea e la chiesa. Di fronte ad essa si scende a sinistra verso il cimitero e subito alla sua destra scende una carraia, che torna dopo 200 m sulla strada, che si segue ora a sinistra fino alla Piazza di Botteghe, intitolata ai caduti Alleati di Villa Rossi. Ora si compie una digressione lungo la strada che prosegue la via fatta finora a nord della piazza per circa 450 m (attenzione, assenza di marciapiedi e traffico intenso), fino alla grande Villa Rossi con parco a destra, seguita a sinistra dall’ingresso a Villa Calvi. Dalla piazza di Botteghe si prosegue segue verso ovest la via Crostolo in discesa, poi via Roversi a sinistra e poco dopo via S. Prospero a destra, riprendendo una ciclopedonale a sinistra.
La pista segue poi la Provinciale, supera il Crostolo sul ponte e in vista di Puianello scende a destra tornando sotto il ponte. Imbocchiamo ora a sinistra il sentiero 646 (via Matildica del Volto Santo) che seguiremo lungo la riva sinistra del Crostolo, prima su sentiero poi su ciclopedonale, fino ad un ponticello pedonale sulla destra, che si imbocca per voltare a sinistra subito dopo. Entrati su via Tassoni, la seguiamo sempre a sinistra della strada lungo la pista ciclopedonale senza protezione, passando di fronte ad un doppio cippo con i nomi dei partigiani caduti Bruno Bonicelli e Enzo Lazzaretti. Poco oltre si trovano a destra la chiesa e la canonica di San Pellegrino che ospitano una piccola mostra permanente sulla vita del prete partigiano don Pasquino Borghi. Nella sagrestia è visitabile il cappotto di don Pasquino indossato durante la sua fucilazione. Si prosegue a sinistra su via Magati utilizzando la pista ciclopedonale protetta a destra della via, per sbucare sulla rotonda di piazza Lepanto. Al primo piano del vecchio palazzo di fronte si nota la lapide che commemora la partigiana Mimma Montanari. Si gira a destra per viale Umberto I e sempre diritto si arriva superando la circonvallazione in centro storico passando per via Ariosto. Dopo poco a destra si prende via Farini, si attraversa piazza Prampolini e poi la via Emilia pedonalizzata per arrivare in via Crispi e poi al grande Monumento alla Resistenza in piazza Martiri del 7 Luglio 1960.
MAPPA E TRACCIA GPX (CLICCA QUI)