Inaugurata la mostra di Enzo Silvi che sarà visitabile in biblioteca fino al 30 aprile

E’ stata inaugurata questa mattina in biblioteca, alla presenza del sindaco Nico Giberti e dell’artista, la mostra “Che cosa sono non so . Uomo e natura, spirito e materia nella letteratura vedica”, di Enzo Silvi.

La personale del pittore inaugura la rassegna “Arte tra le pagine”, una serie di appuntamenti espositivi, promossi dal Comune e dalla Biblioteca, che durante il corso dell’anno intendono approfondire il rapporto tra arti visive e parola scritta.

Gli scaffali della biblioteca entrano così in dialogo con opere d’arte originali per offrire nuovi sguardi e spunti di riflessione sui testi letterari, attraverso il linguaggio dell’espressività artistica.

La mostra resterà visitabile fino al 30 aprile

L’attuale ricerca del pittore Enzo Silvi è dedicata alla letteratura vedica.  I veda sono la raccolta dei testi sacri scritti in sanscrito degli Arii, i popoli che invasero l’India nord occidentale intorno al XX secolo a.C., e che rappresentano la base dell’Induismo e delle religioni orientali.

CHIAVI DI LETTURA

Trattandosi di una mostra dai contenuti non banali, si è ritenuto utile proporre alcune chiavi di lettura.

La prima, la più semplice, è quella chiamata “iconografica” cioè guardare le opere e lasciarsi andare alle nostre emozioni più spontanee, secondo i nostri parametri estetici che si sono formati durante tutto l’arco della nostra vita secondo la nostra cultura generale. Si guarda col cuore e con l’intelletto e alla fine possiamo dire semplicemente: mi piace/non mi piace, operazione normale ed importante perché risponde alle nostre attese ed esigenze spirituali interiori in quanto il quadro ci deve parlare, dire qualcosa di importante per noi (il quadro è sempre uno schermo proiettivo per la nostra personalità).

La seconda chiave di lettura è quella più complessa e più profonda, in termini tecnici viene chiamata interpretazione “iconologica” e va alla scoperta dei temi culturali e dei significati simbolici dell’opera d’arte. Questa seconda lettura di norma non avviene immediatamente ma si forma col tempo spesso dopo aver convissuto con l’opera. Nel caso dei quadri esposti in questa mostra i temi culturali sono sostanzialmente tre: il tema attualissimo della pace, quello dell’amore ed infine quello dello spirito, riassunti nella frase alchemica “Il cuore è la pietra” che si riallaccia ai Veda, la tradizione della filosofia orientale tramandata oralmente prima e trascritta in epoche più tarde, una tradizione scarsamente nota in occidente fino al secolo scorso. La scelta di questi temi, già presenti nella letteratura vedica del duemila a.C. è stata fatta per la loro attualità e perché rappresenta oggi una possibile via di salvezza per l’uomo contemporaneo che si trova sull’orlo del baratro. I significati simbolici affondano le radici nella possibilità di riscoprire quei valori della tradizione legati ad una nuova conoscenza che leghi maggiormente l’intelletto alle capacità intuitive del cuore, alla scoperta dei nuovi territori dei “paesaggi mistici” in una prospettiva metafisica.