Inaugurata ieri la “Costellazione” albinetana realizzata dall’artista Ilaria Turba a Villa Tarabini

Di fronte a una cinquantina di persone e in un clima di festa è stata inaugurata, nel tardo pomeriggio di ieri, a Villa Tarabini, la parte albinetana dell’opera d’arte contemporanea realizzata dall’artista Ilaria Turba.

All’inaugurazione era presente la stessa artista, la sindaca Roberta Ibattici, il curatore Daniele De Luigi, la responsabile del Servizio cultura del Comune Federica Franceschini, oltre a tenti cittadini sia di Albinea, che di Quattro Castella, che di Canossa.

Il titolo del progetto è Nuêter – Costellazioni nelle Terre Matildiche, e rientra nella seconda edizione di “Sconfinamenti. Arte e natura nelle terre matildiche”.

Sconfinamenti è il progetto promosso dai tre comuni della provincia di Reggio (Albinea, Quattro Castella e Canossa), con il contributo della Regione Emilia-Romagna, che attraverso l’arte ha l’obiettivo di fare rete, valorizzare la prima collina e i sentieri matildici naturalistici, coinvolgendone gli abitanti.

Per questa seconda edizione del progetto Ilaria Turba ha soggiornato in residenza a più riprese sul territorio per conoscere i luoghi e le comunità, chiedendo ai cittadini e alle associazioni del territorio di raccontare la propria storia e di selezionare e donare fotografie del proprio archivio sul tema “dello stare e del fare insieme”. Da questi incontri è emersa la natura collettiva di questi territori. L’artista ha scelto di concentrarsi nello specifico su luoghi dell’aggregazione sociale del passato, del presente e del futuro, individuandone uno per ogni comune e rendendoli i poli catalizzatori di questa edizione di Sconfinamenti: oltre a Villa Tarabini, la Casa del Mezzadro accanto alla Chiesa Santa Maria della Mucciatella a Puianello e il Centro Sociale Autogestito a Borzano di Canossa.

Nel corso di una festa tenutasi l’8 giugno scorso a Borzano di Canossa, l’artista ha riunito gli abitanti di questi territori e il pubblico a guardare insieme le fotografie raccolte, a raccontarle attivando memoria e immaginazione, infine ha invitato a selezionarne delle porzioni circolari destinate a entrare nell’opera finale.  Alcune decine di queste fotografie, infatti, sono state stampate dall’artista con una particolare tecnica incisoria manuale. Questi dischi dorati sono stati installati in forma di costellazione sui muri dei luoghi prescelti, andando a costituire tre opere “sorelle”, simili tra loro eppure uniche per configurazione e soggetto delle immagini, fortemente legate all’identità collettiva di ciascuna delle tre comunità locali.

In occasione della festa, Ilaria Turba ha anche creato una serie di album dove sono stati selezionate e stampate 350 immagini delle 60.000 raccolte durante il processo artistico partecipato. Accanto alle immagini le persone hanno scritto racconti, ricordi e commenti, un importante lascito di memorie e identità degli abitanti di questi territori, utilizzati dall’artista per orientare la scelta finale delle immagini. Questi album entreranno a far parte del patrimonio dei tre Comuni e saranno custoditi nelle rispettive biblioteche comunali, dove resteranno a disposizione dei cittadini come testimonianza del percorso condiviso tra l’artista e la comunità.