Cosa sono le colonie feline
I gatti nelle città vivono in gruppi definiti “colonie feline”. Questi gruppi sono vere e proprie aggregazioni strutturate legate ad un luogo, “territorio”, in cui i gatti trovano le risorse necessarie per sopravvivere e per riprodursi. E’ importante sapere che, a differenza dei cani, non si può parlare di gatti randagi, bensì di gatti che vivono in stato di libertà sul territorio (colonia felina).
Censimento e gestione delle colonie feline
Qualora una associazione o un privato cittadino rilevi la presenza di gatti liberi in una determinata area deve darne segnalazione al Comune competente per territorio.
I Comuni d’intesa con le AUSL locali e con la collaborazione delle associazioni di cui al comma 2 dell’art. 1 della L.R. 27/2000, provvedono a censire le zone in cui si è rilevata la presenza di gatti liberi ed ad avviare la procedura per l’istituzione della colonia felina mediante sopralluogo di verifica e compilazione di apposita scheda anche tramite i servizi per la protezione ed il controllo della popolazione canina e felina.
Ogni colonia regolarmente censita fa riferimento ad un indirizzo topografico corrispondente al punto principale di offerta di cibo definito come “punto di alimentazione autorizzato” a cui viene assegnato un numero identificativo. Tale punto di alimentazione deve essere posto in un luogo compatibile con la tutela degli animali ospitati e la convivenza all’interno del contesto ambientale.
Per le colonie così censite è individuato dal Comune un “referente di colonia”. Il referente della colonia assolve a una funzione fondamentale, tenendo sotto controllo la salute e l’alimentazione dei gatti, nonché lo stato igienico dell’area di somministrazione.
Il comune, con la collaborazione dell’AUSL competente per territorio, provvede a monitorare periodicamente le colonie feline presenti sul territorio.
I gatti delle colonie feline devono essere identificati tramite applicazione di microchip, al momento della sterilizzazione e registrati all’anagrafe degli animali d’affezione.
Le AUSL devono obbligatoriamente prevedere nei propri piani di lavoro programmi di sterilizzazione dei gatti delle colonie feline censite.
Perché è importante sterilizzare i gatti.
I gatti sono una delle specie domestiche più prolifiche, infatti il periodo pubere delle femmine può partire già dal quinto mese di vita. Il ciclo estrale inizia da Gennaio-Febbraio e continua fino in Autunno inoltrato, con calori ogni due settimane circa. In questo lungo periodo dell’anno ogni gatta può partorire anche tre/quattro cucciolate ed ogni nidiata può comprendere da 1 a 8 gattini. Con un rapido calcolo si può stimare che un’unica gatta in soli 10 anni può partorire 200 cuccioli!
La sterilizzazione è ormai una pratica di routine, che si avvale di tecniche chirurgiche sicure e di ottime terapie del dolore, anche nel post operatorio. I vantaggi per l’animale sono molteplici, sia dal punto di vista psicologico che sanitario.
Le gatte che vivono esclusivamente in casa soffrono molto durante i frequenti calori, perché subiscono dei forti impulsi, che non possono portare a compimento. Le gatte intere che vivono anche all’esterno, invece, sviluppano una spiccata tendenza ad allontanarsi, con un maggior rischio di incidenti stradali.
Per quanto riguarda la salute, la sterilizzazione agisce in prevenzione per la diffusione delle due tra le principali patologie virali della specie felina: FIV (Immunodeficienza Felina) e FeLV (Leucemia Felina), due malattie purtroppo incurabili. La loro trasmissione si ha per lo più per via venerea, ma anche tramite morsi e graffi.
Da sapere che le gatte che già sono infettate dal Fiv o Felv passano l’infezione ai cuccioli.
La sterilizzazione previene patologie quali l’endometrite, la piometra, i tumori mammari e la gravidanza isterica. Nella femmina è consigliato procedere con l’intervento chirurgico prima del primo calore, intorno ai 5 mesi, così da evitare un qualsivoglia stimolo ormonale su utero e ghiandole mammarie e garantire una maggiore prevenzione delle patologie sopra descritte.
Ultimo, ma non per importanza, c’è il grosso problema legato al randagismo. La sterilizzazione precoce permette un efficace controllo delle nascite, evitando il sovraffollamento dei gattili e l’immissione di nuovi cuccioli in strada. E’ dimostrato che una gatta sterilizzata ha una vita media superiore rispetto ad una gatta intera e che godrà di un’ottima salute fisica e psichica.
Anche sterilizzare il gatto maschio ha i suoi vantaggi: l’annullamento del problema del randagismo, annulla il comportamento della spruzzatura riducendo notevolmente il cattivo odore delle urine. Riduce l’aggressività.