Dal Comune di Albinea parte un appello, rivolto al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e alle istituzioni nazionali ed europee, per condannare l’azione militare del Marocco nei confronti dei civili sahrawi, esprimere loro solidarietà e chiedere di adottare ogni provvedimento che permetta l’organizzare del referendum di autodeterminazione di quel popolo, come previsto dagli accordi di Pace del 1991.
Nelle richieste vengono inoltre sollecitate le istituzioni ad assicurarsi che il Marocco chiuda la breccia illegale che ha aperto nel muro militare nella zona di El Guerguerat; viene chiesto di nominare un nuovo inviato del segretario generale delle Nazioni Unite per il Sahara occidentale e di garantire aiuti umanitari alla popolazione rifugiata.
Questo il contenuto dell’Ordine del giorno, presentato dal gruppo di maggioranza Uniti per Albinea e da Sinistra per Albinea, e approvato all’unanimità dal Consiglio comunale nella seduta del 30 novembre.
Nel documento si ricorda il Patto di amicizia che, dal 2002, lega il comune ai profughi che vivono nel Sahara occidentale e le continue relazioni concretizzate nel progetto “Farmacia nel deserto” (di cui albinea è capofila) e nell’accoglienza estiva dei piccoli sahrawi presso le famiglie albinetane.
“Tutti i diritti di democrazia sono da conquistare e preservare ogni giorno, ma ci sono luoghi in cui tutto più difficile. Il saharawi, è tra questi – ha spiegato l’assessore alla Pace e ai Diritti umani, Mirella Rossi – Ecco perché è importante aiutare quelle persone a far sentire la propria voce, specialmente quando questa voce viene messa in pericolo”.
“Il Comitato Gemellaggi Pace e Diritti internazionali esprime la sua solidarietà al popolo saharawi e si indigna per l’ennesima grave violazione dei diritti umani. – Ha detto la presidente Stefania Manenti – Le nostre parole chiave sono sempre state pace, fratellanza, solidarietà, amicizia e accoglienza. Il nostro pensiero va a tutti i bambini, chiamati “i piccoli ambasciatori di Pace”, che rappresentano per noi la migliore testimonianza. Quest’anno abbiamo sviluppato il progetto “Cantieri di pace”, abbiamo organizzato una marcia della pace e indetto un concorso al quale hanno partecipato le nostre scuole di ogni ordine e grado. Con gli elaborati ricevuti abbiamo realizzato delle vele che saranno esposte nel periodo natalizio in tutto il nostro territorio a ricordare quanto sia importante sostenere i principi di libertà ed uguaglianza – ha proseguito Manenti – Ogni essere umano ha diritto di vivere con dignità e a svilupparsi integralmente e nessun paese può negare tale diritto”
Durante la seduta del Consiglio la coordinatrice del progetto “Una Farmacia nel deserto”, Cinzia Terzi, ha ricordato nel dettaglio la vicenda del popolo sahrawi fino al 13 novembre 2020, quando “l’esercito marocchino ha lanciato un’operazione militare nell’estremo sud-ovest del Sahara occidentale contro gruppi di civili sahrawi disarmati, che dal 21 ottobre manifestavano contro lo sfruttamento illegale delle risorse di quel territorio, bloccando la strada che da El Guerguerat permette al Marocco di raggiungere i mercati dell’Africa sub-sahariana e chiedendo il rispetto del diritto di autodeterminazione. – ha detto Terzi e ha proseguito – Il Fronte Polisario ha risposto per legittima difesa all’aggressione marocchina che considera una flagrante violazione del cessate il fuoco del 1991 e un attacco diretto contro il popolo sahrawi. Il presidente sahrawi, Brahim Ghali, nella lettera che ha inviato al Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, sostiene che l’aggressione militare marocchina ha seriamente compromesso la possibilità di raggiungere una soluzione pacifica e duratura del conflitto in Sahara Occidentale e lo ha sollecitato a intervenire con urgenza prima che la situazione peggiori ulteriormente”.