La notizia arriva da Riyadh, capitale dell’Arabia Saudita dove c’è stata una sessione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per la scienza e la cultura. : i Gessi dell’Emilia Romagna sono Patrimonio Unesco.
Il sì della sessione è arrivato nel primo pomeriggio: la Vena del Gesso romagnola, i Gessi bolognesi e di Zola Predosa, le Evaporiti di San Leo e la grotta di Onferno nel riminese, l’Alta valle del Secchia e la Bassa collina reggiana sono dunque Patrimonio dell’Umanità, sotto la dicitura ‘Carsismo evaporitico nelle grotte dell’Appennino settentrionale’.
Per l’Italia è appena il quinto habitat di tipo naturale riconosciuto Patrimonio Unesco, dopo le Dolomiti, l’Etna, le Eolie e le Faggete vetuste dell’Appennino
Grazie a chi con passione e professionalità ha contribuito a questo storico risultato, insieme, passo dopo passo.