Cena in favore dei sahrawi sabato 12 maggio a Ferrara

Una cena di solidarietà con il popolo sahrawi. Questo l’evento in programma sabato 12 maggio, alle ore 20, alla Mensa Rivana di via Gaetano Pesci a Ferrara. 

Il menù sarà fisso al prezzo di 15 euro (6 euro per i bambini fino agli 8 anni di età). Per informazioni e prenotazioni contattare Ester al 3462381039.

Il ricavato servirà a sostenere il progetto “Una farmacia nel deserto”.

Il progetto ha come obiettivo il miglioramento dello stato di salute dei rifugiati sahrawi che vivono nei campi profughi ed è tenacemente portato avanti dal Comune di Albinea (capofila) insieme all’associazione Jaima Sahrawi e a una rete di soggetti: Ausl di Reggio, università di Parma e di Ferrara, Associazione farmacisti volontari, Iscos Emilia-Romagna, Fnp Cisl Emilia-Romagna e Parafarmacia San Paolo di Parma. Fino al 2015 il progetto è stato finanziato dalla Regione Emilia-Romagna.

“Una farmacia nel deserto” è stato avviato nel 2002 e sostiene il laboratorio per la produzione di farmaci nei campi sahrawi attraverso la fornitura di materie prime e attrezzature per il confezionamento dei farmaci e che negli anni ha coinvolto professionisti del settore nella formazione. Il direttore del laboratorio e il suo vice hanno trascorso brevi periodi in Italia, seguendo percorsi formativi all’Università di Parma e Ferrara, all’Asl di Reggio  e in diverse farmacie della provincia finalizzati a migliorare e ampliare la gamma di farmaci prodotti localmente.

I sahrawi vivono dal 1975 in campi profughi nel deserto algerino dell’Hammada. Nonostante abbiano scavato pozzi e avviato piccole coltivazioni e allevamenti dipendono quasi esclusivamente dagli aiuti umanitari. Il laboratorio farmaceutico, in cui lavorano oggi 12 persone è il primo e unico caso di attività produttiva nei campi che integra l’approvvigionamento di medicine che arrivano dall’esterno. L’attività copre le esigenze della popolazione locale e dell’ospedale nazionale, mentre le eccedenze vengono messe a disposizione degli ospedali provinciali. I percorsi di formazione sono stati due: la produzione di farmaci per migliorare e ampliare la gamma dei prodotti realizzati dal laboratorio e l’uso di cure tradizionali e principi attivi di piante del Sahara per curare alcune patologie.